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Manovra, la soglia per i pagamenti con il Pos potrebbe scendere a 40 euro

“Il governo, in accordo con la Commissione europea, sta ragionando sulla possibilità di portare da 60 a 40 euro la soglia per i pagamenti che si possono effettuare senza Pos”, ha detto il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo potrebbe abbassare la soglia sotto cui non prevedere più multe per i commercianti che non accettano i pagamenti con il Pos. Se prima il limite era fissato a 60 euro, ora si parla di 40 euro. "Il governo, in accordo con la Commissione europea, sta ragionando sulla possibilità di portare da 60 a 40 euro la soglia per i pagamenti che si possono effettuare senza Pos", ha detto ieri il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, intercettato dai giornalisti alla Camera.

I tecnici di Bruxelles, nelle scorse settimane, avevano espresso dubbi su alcune misure fiscali, in particolare quella sul tetto al contante e, appunto, sui pagamenti elettronici. Oggi è atteso il giudizio ufficiale della Commissione europea sulla manovra italiana, ma le interazioni di questi giorni avrebbero già portato ad alcune modifiche.

Sulle sanzioni a quei commercianti che non accettano i pagamenti con il Pos, misura che ha scatenato le polemiche da parte dell'opposizione, il governo sarebbe alla fine intenzionato a imporle solamente sopra i 40 euro.

Ci sono però ancora molti nodi da sciogliere sulla manovra, dalla questione delle pensioni minime al superbonus e il bonus cultura. La legge di Bilancio è ora alla Camera e le forze politiche hanno presentato i loro emendamenti. Si cercano ora le coperture per capire quali potranno essere ammessi e, nel caso, in che misura. Per le modifiche del Parlamento ci sono 400 milioni a disposizione, ma le richieste di modifica sono tante.

Forza Italia insiste perché siano aumentate le pensioni minime almeno a 600 euro, per poi portarle a mille entro la fine della legislatura. Ma le risorse mancano: l'aumento potrebbe allora riguardare solo una porzione di pensionati, quelli sopra i 75 anni.

Dal Terzo polo spingono invece perché la maggioranza ritiri l'emendamento che cancella il bonus Cultura di 500 euro ai diciottenni. L'esponente di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, ha detto di non voler cancellare la misura, ma di volerla rivedere introducendo una soglia Isee.

Il Movimento Cinque Stelle invece insiste per salvare il reddito di cittadinanza e per bloccare lo smantellamento del Superbonus. Su questo i grillini possono contare anche su un parziale appoggio di Forza Italia, che ha presentato un emendamento per prorogare almeno fino a fine anno il termine entro cui presentare la Cilas, la comunicazione di inizio dei lavori.

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