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E la maggioranza infila anche il processo breve nella manovra finanziaria

Nella bozza della manovra da 47 miliardi, la maggioranza di governo è riuscita a infilare anche norme sulla giustizia, in particolare sul processo breve. Proteste vibranti da parte di Di Pietro.
A cura di Alfonso Biondi
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Presidente del Consiglio

La furbata che non ti aspetti. Nella manovra da 47 miliardi che il governo si appresta a varare Pdl e Lega sono riusciti a infilare anche il processo breve. Nelle ultime pagine della bozza si legge che "il processo penale si considera iniziato alla data di assunzione della qualità di imputato". Il conto alla rovescia riguardante la prescrizione dei processi scatterà quindi dalla richiesta di rinvio a giudizio. I dibattimenti, inoltre, devono durare due anni per ciascun grado di giudizio: "non sono considerati irragionevoli- come si legge nella bozza- i periodi che non eccedono la durata di due anni per il primo grado, di due anni per il grado di appello e di ulteriori due anni per il giudizio di legittimità".

E c'è anche un altro cavillo. Nel caso di provvedimenti giudiziari che, secondo una parte coinvolta, sono frutto di violazioni, o in caso di ritardo nella conclusione di un processo, è previsto un indennizzo pagato dal ministero competente. E c'è anche un tariffario: "per ciascun giorno di ritardo è liquidato un indennizzo di euro 2,50, che può essere equitativamente ridotto fino a euro 2,00 o elevato fino a euro 3,00; l’indennizzo può essere ridotto fino a euro 0,50 quando il procedimento cui l’istanza di equa riparazione si riferisce è stato definito con il rigetto delle richieste del ricorrente, ovvero quando ne è evidente l’infondatezza". L'indennizzo è stato introdotto al fine di rendere di organico un provvedimento (il processo breve) incompatibile con una manovra finanziaria.

Adesso bisognerà vedere come la prenderà l'opinione pubblica. Intanto qualcuno che ha scovato la furbata già inizia ad alzare la voce. E' il caso di Antonio Di Pietro, che in barba a chi lo ha contestato per il siparietto di qualche giorno fa con Berlusconi, è tornato al classico "Che c'azzecca". Sulla sua pagina facebook il leader dell'Italia dei Valori scrive:

Che c’azzecca con la Manovra il processo breve per garantire l’impunità al presidente del Consiglio? Berlusconi e la sua maggioranza non hanno capito che 27 milioni di italiani hanno detto basta alle leggi ad personam? C’è un limite oltre il quale la politica diventa criminale e va fermata ad ogni costo, prima che sia troppo tardi. L’Italia dei Valori si opporrà a questo scempio della Costituzione.

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