Manovra, la Lega vuole la Tari in bolletta contro gli evasori. L’ira dei consumatori
Spunta l'ipotesi della Tari in bolletta, contro gli evasori fiscali. Si tratta di un emendamento della Lega collegato alla manovra, che dovrà essere discussa in commissione Bilancio in Senato, e che propone di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta elettrica, come già avviene con il canone Tv. Come funziona? La misura interessa solo i Comuni in dissesto o pre-dissesto che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe essere spalmato in sei rate mensili.
I consumatori sono sul piede di guerra. Secondo il Codacons si tratta di una "Misura assurda che determinerebbe ingiusti danni agli utenti. È semplicemente assurdo utilizzare la bolletta della luce come fosse un esattore delle tasse – ha detto il presidente Carlo Rienzi – L'inserimento della Tari nelle fatture dell'energia elettrica non solo non risolverebbe il problema dell'evasione, ma incrementerebbe i casi di morosità spingendo un numero crescente di utenti, specie coloro che versano in situazione di difficoltà economica, a non poter pagare le bollette a causa dei maggiori costi legati all'inserimento della Tari, subendo peraltro l'interruzione della fornitura elettrica". E ha aggiunto: "Le famiglie italiane sono già in difficoltà a causa dell'abnorme incremento delle bollette della luce registrato nel 2018 e pari al +11,1% rispetto allo scorso anno". Per Rienzi "aggiungere alle fatture anche la Tari danneggerebbe in particolar modo le famiglie numerose e i nuclei a reddito basso, ed è una idea che deve essere immediatamente abbandonata dal Governo".
Critica anche Federconsumatori, secondo cui la proposta è "semplicemente impensabile". La soluzione per il contrasto dell'evasione "non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese. In questo modo – ha sottolineato – invece di pagare due volte l'anno (per un totale di 321,96 Euro annui secondo le stime dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, per una famiglia media di 3 persone) i cittadini pagherebbero circa 53,50 Euro in più ogni bimestre, aggravando la spesa già elevata per la bolletta elettrica, su cui già pesano oneri di sistemi insostenibili e rincari elevati".
"Ci preoccupa, inoltre, la confusione avvenuta in occasione dell'introduzione del Canone Rai in bolletta, con errori, doppi addebiti e addebiti impropri. Alla luce di quanto accaduto non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere con una tassa che, tra l'altro, è di competenza comunale ed in passato è già stata interessata da errori (non dimentichiamo la questione della Tari sulle pertinenze per cui molti cittadini attendono ancora i rimborsi)". E ancora: "Ci chiediamo con che criterio l'azienda venditrice di energia ripartisca tali introiti ai comuni e con quali costi". Inoltre tale emendamento potrebbe contenere "alcuni profili di incostituzionalità, alla luce della disparità di trattamento dei cittadini".