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Manovra, la carica dei mille sindaci a Milano: tutti contro i tagli agli enti locali

Da Alemanno a Pisapia, passando per Tosi e Fassino, i sindaci di tutte le parti politiche si sono riuniti presso la sede del Pirellone per dire “no” ai tagli a Regioni e Comuni inseriti dall’esecutivo nella manovra bis.
A cura di Biagio Chiariello
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Manifestazione dei sindaci d'Italia contro la manovra finanziaria

«Siamo noi, siamo noi, la risorsa dell’Italia siamo noi». No, non è uno dei cori della nuova stagione calcistica di Serie A (non lo è anche visti gli sviluppi delle ultime vicende legate alla firma del contratto collettivo dei calciatori), ma lo slogan riarrangiato dagli oltre mille sindaci di ogni colore politico che a Milano poco prima di mezzogiorno hanno lasciato la sede del Pirellone per muoversi in corteo e verso Palazzo Marino, sede dell'amministrazione comunale meneghina, con l'obiettivo di protestare contro i tagli a Regioni e Comuni inseriti nella manovra finanziaria approvata dalla maggioranza lo scorso 15 agosto. «Siamo qui per far sentire la nostra voce e far capire che la manovra ammazza gli enti locali e i cittadini», ha detto Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese, presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), che ha organizzato il corteo, aperto da un mega-striscione con su la scritta “Giù le mani dai Comuni”, retto dal presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, dal sindaco di Torino Piero Fassino, da quello di Verona Flavio Tosi e dal primo cittadino di Roma Gianni Alemanno. Su altri cartelli si è potuto scorgere uno squalo, con la didascalia «Governo che mangia dei pesci piccoli».  Secondo l’Anci i partecipanti sono stati circa 2.000. «Va al di là delle nostre aspettative», ha aggiunto Fontana. «Credevamo di essere 500-600 sindaci, siamo oltre duemila. Questo dimostra che siamo coesi contro la manovra».

Manifestazione dei sindaci d'Italia contro la manovra finanziaria

Tra gli interventi che hanno anticipato la manifestazione quello del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «Nessun sindaco, di destra o di sinistra, può permettere che ai cittadini siano tagliati i servizi fondamentali. Finché il governo non farà marcia indietro la mobilitazione non si deve fermare» Per il solo Comune di Milano i nuovi tagli, «sarebbero – ha chiarito Pisapia – di oltre 100 milioni di euro, che significa l’estrema difficoltà a potere avvicinarsi, ma non a rispettare, il patto di stabilità». A fargli eco è il sindaco della Capitale: «I tagli sono devastanti , 270 milioni di euro solo per Roma,  e se non tolgono i tagli andremo a protestare con i disabili e la Caritas a Palazzo Chigi», afferma Alemanno. «È la più grande manifestazione che l'Anci ha fatto in moltissimi anni – ha aggiunto Alemanno – i Comuni hanno mille anni e ne avranno altrettanti davanti". Presente anche il sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente dell'Anci nazionale Graziano Delrio: «Non siamo qui per protestare, ma per fare proposte per far crescere il paese e ridurre il debito. «Bisogna invertire la rotta. La giornata di oggi è importante non per i sindaci ma per il Paese». Non c'era invece il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che è stato però rappresentato da un suo assessore per ribadire che «Napoli c'è, è in piazza, è mobilitata con le altre città a difesa dei diritti dei suoi cittadini».

«Tagliare a regioni, province e comuni – spiega nel suo sito – significa una crescita delle tasse e delle tariffe oppure una diminuzione dei servizi offerti ai cittadini da questi stessi. Settori come welfare, sanità, trasporti vedranno una contrazione dell'offerta e un danno per l'intera comunità. La domanda che da amministratori ci poniamo è allora la seguente: e' possibile che questa sia l'unica strada percorribile per rispondere alla crisi economica in atto? La risposta e' no, un'altra via si può costruire e va percorsa: si tratta di una manovra che preveda un vero e drastico abbattimento dei costi della politica e una lotta altrettanto drastica e vera all'evasione fiscale, perché sia finalmente strutturale e duratura».

La manifestazione di protesta dei sindaci italiani, organizzata dall’Anci, segue quella di giovedì scorso in piazza Montecitorio, a Roma, 

Manifestazione dei sindaci d'Italia contro la manovra finanziaria

davanti alla Camera organizzata dall’Ancpi, l’Associazione dei piccoli Comuni, per dire no all’accorpamento dei municipi sotto i mille abitanti previsto dal decreto di ferragosto.

In queste ore una delegazione dei primi cittadini è a colloquio col ministro dell'Interno Roberto Maroni, per discutere della causa degli enti locali. Nel frattempo ad Arcore Pdl e Lega discutono delle eventuali modifiche al decreto.

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