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Manovra, spunta ipotesi prelievo solidale 1-2% su chi fa extraprofitti: di cosa si parla

Il ministero dell’Economia starebbe valutando l’ipotesi di un prelievo “solidale”, una tantum, da calcolare sui profitti degli ultimi 12-24 mesi di banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. Forza Italia ribadisce: “Non voteremo alcuna forma di ulteriore tassazione imposta dall’alto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un contributo di solidarietà una tantum dell'1 % o del 2% da calcolare sui profitti degli ultimi 12-24 mesi di banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. Si tratta di un'ipotesi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, su cui starebbe lavorando il ministero dell'Economia, nel tentativo di reperire risorse per la prossima manovra.

Tale "prelievo solidale", spiega ancora il Corriere, sarebbe "da costruire insieme" e "in un'ottica di cooperazione", attraverso il confronto con i settori interessati, viene spiegato. Forza Italia comunque rimane fermamente contraria a una tassazione per le banche. Lo ribadisce ail leader degli azzurri Tajani, che oggi detta la linea, spiegando che sugli extra profitti delle banche "abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall'alto. Se poi si può concordare con le banche affinché diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato, è un'altra cosa".

"Un prelievo sugli istituti? Nessun intento punitivo, ma se necessario ci sarà", chiarisce Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fdi. "È una possibilità", ma rispetto all'ipotesi circolata un anno fa, quando "c'era l'idea che gli extraprofitti degli istituti di credito fossero guadagni ingiusti, invece è corretto dire che ci sono stati per condizioni esogene alla loro attività. Oggi non c'è alcun intento punitivo, ma si pensa piuttosto ad una misura da concordare con le banche".

"Informalmente posso dire che ho già ricevuto molte disponibilità (dagli istituti bancari ndr), a dimostrazione che da parte del sistema bancario non c'è il terrore verso il centrodestra". Però Forza Italia ha già fatto capire che, come un anno fa, una tassa non l'accetterebbe. "Voglio spiegare che non c'è alcuna volontà punitiva verso il sistema del credito e che non è stato ancora stabilito nulla, né una tassa né qualcosa di simile. Ma se ci dovesse essere la necessità – ribadisce Osnato – se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, allora ci sarebbe anche questa possibilità e penso che nessuno si scandalizzerebbe, neanche le banche, anche perché credo che anche per loro possa essere un vantaggio aumentare il potere d'acquisto delle persone. Nel frattempo, sicuramente si potrà beneficiare delle maggiori entrate tributarie degli ultimi mesi e attendiamo i risultati del concordato tributario, poi si valuterà se servirà un contributo anche dalle banche". L'esponente di Fdi puntualizza: "Quando avremo ben chiare quali sono le necessità del governo per intervenire a sostegno delle famiglie, allora si prenderà una decisione. Ma siamo tutti molto sereni, anche dentro Forza Italia".

Gli azzurri da parte loro sottolineano la loro perplessità. "Antonio Tajani oggi ha ribadito contrarietà ad una nuova tassa sugli extraprofitti delle banche e degli altri organismi del settore perché danneggerebbe la credibilità del Paese e specialmente le piccole realtà del territorio, come le banche cooperative e popolari. Tasse con effetto retroattivo perché non previste dalle norme determinerebbero reazione negative dei mercati. Come ha ulteriormente indicato con estrema chiarezza Antonio Tajani si possono valutare misure concordate con il sistema bancario che è certamente interessato alla stabilità e alla crescita del nostro Paese. Per questo non voteremo alcuna forma di ulteriore tassazione imposta dall'alto, come alcuni organi di stampa hanno paventato", puntualizza Paolo Barelli presidente dei deputati di Forza Italia.

"Il concetto di un profitto extra in economia non esiste, per cui ogni intervento dello Stato in questo senso è distorsivo. Noi siamo contrari a una tassa in questa direzione. Una cosa diversa è aprire un tavolo di collaborazione con le banche o le società energetiche", ricorda Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e Responsabile nazionale dei Dipartimenti del partito azzurro, in una intervista al Mattino di Padova.

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