Manovra, ipotesi innalzamento pensioni minime per over 75: cosa ha deciso il governo al vertice a Chigi
Meloni questa mattina ha convocato a Paazzo Chigi un vertice di maggioranza, per discutere della manovra. Presenti il ministro dell'Economia Giorgetti e i capigruppo Oggi è il giorno in cui scade il termine per presentare gli emendamenti, e ci sono alcune misure che potrebbero subire delle modifiche.
Una delle ipotesi, su spinta in questo caso di Forza Italia, è il possibile innalzamento delle pensioni minime: una minor indicizzazione delle pensioni più alte per portare qualche ulteriore ritocco alle pensioni minime.
L'obiettivo sarebbe quello di arrivare a 600 euro per le pensioni minime degli over 75. Durante il vertice, secondo quanto viene riferito, la premier ha ribadito che si tratta di una legge di bilancio a favore delle fasce più deboli e che potrebbe essere rafforzata proprio questa direzione. I saldi comunque restano invariati, ha ribadito durante l'incontro. La Lega ha chiesto di concentrare il ‘tesoretto' di 400 milioni previsto in un unico tema da spendere, ma alla fine – viene rimarcato – ci sarà spazio per alcune modifiche che possano accontentare le forze politiche che sostengono il governo. L'idea è quella di costituire una sorta di cabina di regia per concordare i cambiamenti e rispettare i tempi della manovra in Parlamento.
"Uno dei temi su cui stiamo ragionando è quello delle pensioni minime", ha sottolineato il capogruppo della Lega alla Camera Molinari. "Sulle pensioni Forza Italia è soddisfatta per l'accoglimento delle proposte fatte. Sulle pensioni minime abbiamo bisogno ancora di qualche giorno per trovare delle migliorie, ma soprattuto anche per la decontribuzione delle nuove assunzioni dei giovani under 35 che probabilmente sarà spostata da 6mila a 8mila", ha sottolineato la capogruppo di FI al Senato Ronzulli.
Dopo la riunione di maggioranza Meloni ha ricevuto i sindacati, ma non si sarebbe sbilanciata sul dettaglio delle modifiche. Avrebbe soltanto sottolineato che la norma su Opzione donna sarà rivista: secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio avrebbe detto ai sindacati che il governo sta valutando come migliorare la misura. Quanto alla richiesta di rivedere anche il meccanismo di rivalutazione delle pensioni la premier si sarebbe limitata a dire che l'esecutivo si riserva ulteriori valutazioni.
Nessun cambiamento invece sul tetto al contante a 5mila euro, né sulla soglia per il Pos fissata a 60 euro, cifra al di sotto della quale i commercianti potranno rifiutare i pagamenti elettronici. La premier Giorgia Meloni, nonostante le critiche arrivate da Corte dei Conti, Bankitalia e Commissione Ue, tira dritto, rivendicando e difendendo le misure. La premier ha parlato davanti ai capigruppo, a Chigi, secondo quanto riferito da diversi partecipanti. Secondo Meloni si tratta di misure di "buon senso". Oltretutto, ha tra l'altro osservato, i costi di commissione del Pos sono a carico degli esercenti e non dei cittadini che utilizzano il servizio. "Se fosse a carico dei cittadini – ha anche aggiunto – penso che nessuno pagherebbe un caffè tramite Pos". La soglia dei 60 euro per quanto riguarda il pagamento elettronico, ha poi spiegato, può anche essere ridiscussa, ma in sede Ue, quando arriveranno i rilievi di Bruxelles sulla legge di bilancio.