Manovra in Senato lunedì, cedolare secca al 26% per affitti brevi solo dalla seconda casa: tutte le novità
L'accordo è stato trovato. La manovra arriverà in Parlamento domani, lunedì 30 ottobre, e potrà così partire la sessione di bilancio. Prima dovrebbe tenersi però un vertice di maggioranza, per appianare tutte le divergenze: la premier Meloni vorrebbe convincere gli alleati a non presentare emendamenti.
Dopo una difficile trattativa è stata raggiunta l'intese sulle nuove regole per gli affitti brevi. La cedolare secca salirà dal 21 al 26%, solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. L'aliquota della cedolare secca, attualmente fissata al 21%, "è innalzata al 26 per cento in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta". È quanto si legge nell'ultima bozza della legge di bilancio, arrivata ieri. La misura è stata decisa per andare incontro alle richieste di Forza Italia, che si è sempre dichiarata contraria all'inasprimento delle tasse sugli affitti brevi.
Addio all’aliquota agevolata del 5% per pannolini e seggiolini
Spunta anche una cattiva notizie per le famiglie: l'Iva per pannolini e seggiolini auto per bambini torna al 22%. L'ultima stesura della manovra sopprime due gruppi di beni che erano assoggettati all'Iva agevolata al 5%, tra cui assorbenti e tamponi per la protezione dell'igiene femminile e coppette mestruali femminili, latte in polvere. Ma se assorbenti femminili e latte in polvere vengono spostati nel gruppo di prodotti con ll'Iva al 10%, pannolini e seggiolini tornano all'Iva ordinaria al 22%.
Bonus notturno e straordinari per baristi e camerieri
Un'altra modifica nella legge di bilancio riguarda il bonus per lavoro notturno e straordinari, che sarà esteso anche a baristi e camerieri. Scatterà dall'1 gennaio al 30 giugno 2024, andrà "ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande" oltre che a quelli del settore turismo. Il trattamento integrativo speciale non concorre alla formazione del reddito: sarà pari al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e le prestazioni di lavoro straordinario nei giorni festivi. Le agevolazioni andranno a dipendenti con reddito fino a 40mila euro nel 2023.
Le ultime novità sulle pensioni
Per volontà della Lega, Quota 104 è sparita nelle ultime bozze. La misura viene sostituita dalla conferma di Quota 103, anche se con alcuni paletti. L'accesso al pensionamento con 62 anni d'età e 41 di contributi resta in vigore anche nel 2024, ma l'assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile pari a quattro volte il minimo, circa 2.250 euro. L'uscita anticipata varia inoltre tra dipendenti privati e pubblici: si allungano le finestre di uscita, per i lavoratori privati si passa da tre a sette mesi, per quelli del settore pubblico da sei a nove.
Viene modificata anche l'indicizzazione delle pensioni, con una retromarcia sugli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.250 e 2.800 euro): nella prima bozza, infatti, l'adeguamento era stato fissato al 90%. Nell'ultima stesura disponibile, invece, l'adeguamento è sceso all'85%. Torna anche, sparito nelle ultime versioni, l'anticipo al 2025 dell'adeguamento alla speranza di vita, che sarebbe dovuto scattare dal 2027. Mentre per sanitari, maestri, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995 gli adeguamenti della quota retributiva saranno più bassi.