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Manovra 2024

Manovra, il governo si spacca sull’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi

L’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi previsto nella manovra ha fatto storcere il naso a diversi esponenti della maggioranza, il leader di Forza Italia Tajani ha detto che il suo partito è pronto a “battersi” affinché non cresca la pressione fiscale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni si spacca sulla cedolare secca. La norma inserita nella manovra – che ancora deve essere presentata ufficialmente in Parlamento, nonostante l'approvazione del Consiglio dei ministri avvenuta ormai oltre dieci giorni fa – non piace per niente a Forza Italia, che si prepara a intervenire a suon di emendamenti qualora la misura non venga cambiata prima. La bozza che sta circolando prevede un aumento dell'imposta sostitutiva dal 21% al 26%, ma solo per gli affitti brevi che non superano i 30 giorni totali di durata. L'obiettivo della legge è abbastanza chiaro: stringere sulle case vacanze che spopolano in Italia, soprattutto nelle città d'arte, e disincentivarle aumentando le tasse.

Aumentare le tasse non è una di quelle frasi che piace, genericamente, a Forza Italia: "Sulla cedolare secca chiediamo delle garanzie – ha tuonato ieri da Bruxelles il vicepresidente del Consiglio e leader di FI, Antonio Tajani – Sono convinto che il ministro Giorgetti rifletterà su questo perché non si possono penalizzare alcune realtà. Già qualcosa è stato corretto nella proposta di Giorgetti, secondo le nostre richieste. Noi ci batteremo finché non arriverà in Parlamento il testo del Mef, affinché non ci sia un aumento della pressione fiscale". Resta sempre da capire come sia possibile che nessuno, evidentemente, abbia letto il testo prima di approvarlo. Così come accaduto per la storia del pignoramento dei conti correnti.

Le opposizioni attaccano e si chiedono se Salvini e Tajani dormissero in Consiglio dei ministri, mentre Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, oggi smorza i toni su Repubblica: "Apprezziamo il lavoro eroico di Giorgetti nel far quadrare i conti, ma diciamo no ai pignoramenti dei conti correnti da parte dell'Agenzia delle Entrate, no all'aumento della cedolare secca per gli affitti brevi e no all'aumento dell'Iva per pannolini e latte dei bambini". Sul primo punto il dietrofront è già arrivato, si attendono novità sugli altri due.

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