Manovra, il governo approva il documento da inviare a Bruxelles: tutte le misure, tra RdC e pensioni
Si è concluso il Consiglio dei ministri riunitosi oggi per esaminare le misure economiche da inserire nel perimetro della manovra per il 2022. In mattinata era stata invece la volta della cabina di regia. Nello specifico, è stato approvato il Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles in vista della manovra: c'è ancora spazio però per cambiamenti, prima dell'approvazione della legge di bilancio vera e propria, e nei prossimi giorni proseguirà quindi il confronto tra le parti politiche. Vediamo intanto quali sono le misure a cui sta lavorando il governo.
Quella che starebbe prendendo forma, a quanto si apprende, è una manovra da 23 miliardi di euro, cioè circa l'1,2% del Pil. Di questi, ben 8 miliardi dovrebbero essere destinati al taglio delle tasse: alcune forze politiche chiedono che lo stanziamento in questo senso sia maggiore, ma nulla è ancora definito. Si starebbero inoltre ancora valutando i meccanismi con cui affrontare la riduzione della pressione fiscale.
Uno dei capitoli più caldi della prossima legge di bilancio riguarderà sicuramente il reddito di cittadinanza, misura che divide profondamente la maggioranza di governo. Per il 2022 sarebbero previsti 8,8 miliardi di euro, quindi circa un miliardo in più di quanto originariamente stanziato. Allo stesso tempo, però, si starebbe cercando un'intesa che passerebbe attraverso una stretta sui controlli, che potrebbero ad esempio diventare anche preventivi. "Lavori in corso su reddito di cittadinanza e pensioni, la Lega è impegnata per tutelare i lavoratori precoci e quelli delle piccole e medie imprese del commercio e dell’artigianato. In più c’è soddisfazione per i 7 miliardi di taglio alle tasse e per la difesa dell’impianto delle pensioni: nessun ritorno alla Fornero", ha commentato Matteo Salvini.
Altro tema caldo sono infatti proprio le pensioni. L'orientamento sarebbe quello di passare a quota 102 nel 2022: una norma transitoria che permetterebbe di andare in pensione con un'età minima di 64 anni e 38 di contributi. Nel 2023 si passerebbe poi a quota 104. Si andrebbe quindi a riformare la misura voluta introdotta alcuni anni fa dal governo gialloverde, e in scadenza a fine 2021, targata Lega: Quota 100. Infatti, i ministri del Carroccio, hanno espresso una "riserva politica" su questo punto: c'è però ancora tempo per discutere del tema, che sarà approfondito nei prossimi giorni prima del varo della legge di bilancio vera e propria. "Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera nessuna decisone su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero", ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti, in quota Carroccio, al termine del Cdm.
Infine, si starebbe anche ragionando su un fondo da un miliardo di euro dedicato al taglio dei rincari sulle bollette. In materia di misure fiscali, inoltre, vengono rinviate la plastic tax e la sugar tax al 2023 e viene tagliata l'Iva sugli assorbenti al 10%.