Manovra, il Governo abbandona chi non ce la fa a pagare l’affitto: 600.000 famiglie a rischio sfratto
Il governo delle destre abbandona le famiglie che faticano a pagare l'affitto e rischiano di trovarsi in una situazione di emergenza abitativa. La Manovra cancella il fondo di sostegno all’affitto e il fondo per la morosità incolpevole. Sono 600.000 le famiglie in una condizione di disagio abitativo, che si vedranno così private di uno strumento a volte fondamentale per non ritrovarsi sotto sfratto, non accumulare debiti e vedersi garantito il diritto alla casa. Uno strumento quello del contributo all'affitto, che unito al fondo per la morosità incolpevole, ha consentito nei due anni più duri della crisi pandemica, di evitare che migliaia di persone perdessero la casa dove abitano o si trovassero sotto sfratto.
Istituito dalla legge 431 del 1998, il contributo all'affitto è stato finanziato per una cifra pari a 4 miliardi. I sindacati e le associazioni che rappresentano gli inquilini da anni fanno notare come una misura di questo segno è sempre di natura emergenziale, a fronte della penuria di case popolari e di politiche strutturali che garantiscano il diritto all'abitare. D'altra parte però la cancellazione da parte del governo Meloni dei fondi per l'affitto rischia di trascinare – a fronte anche dell'inflazione e del caro bollette – in una condizione drammatica decine di migliaia di famiglie. Già oggi in Italia ci sono 150.000 sfratti esecutivi, di cui ben il 90% per morosità. Le famiglie in graduatoria per una casa popolare sono 650.000.
"Giorgia Meloni e il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, riescono a fare peggio di tutti: all’assenza di interventi strutturali per aumentare l’offerta di alloggi pubblici e per eliminare o ridurre la cedolare secca sul libero mercato per contenere gli affitti, aggiungono la cancellazione dei fondi di sostegno. – sottolinea l‘Unione Inquilini – Cosa dicono Regioni e Comuni che su quei sussidi hanno fondato fino ad ora le loro politiche, pure inadeguate e insufficienti? Un problema questo, che non dovrebbe lasciare indifferenti neanche le associazioni dei proprietari per le conseguenze di una ulteriore impennata degli sfratti per morosità".
Eppure, nonostante una scelta drastica che cancella uno strumento di welfare ormai consolidato lungo più di vent'anni, per il quale regioni e comuni hanno ormai una capacità gestionale nella raccolta delle domande e nell'erogazione delle risorse, la questione non si è imposta nel dibattito pubblico. A questo va aggiunto come potrebbe invece passare una proposta della Lega che prevede lo stop alle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicate ai contratti di affitto. Se la destra si occupa di casa lo fa per sostenere esclusivamente i locatari, anche se le associazioni che ne rappresentano gli interessi sono specularmente preoccupata di vedere aumentare gli inquilini morosi.
Le opposizioni dal canto loro non hanno mancato di presentare emendamenti nel senso contrario. È il caso di Alleanza Verdi Sinistra che ha presentato due emendamenti, chiedendo al governo di rifinanziare il fondo morosità incolpevole con 200 milioni di euro e di ripristinare il fondo contributo affitto. Anche il Partito Democratico ha avanzato le sue proposte sulla casa, proponendo anche di implementare il finanziamento per 150 milioni in tre anni del Fondo nazionale di garanzia per la prima casa, che agevola chi vuole richiedere un mutuo offrendo garanzie pubbliche, e della stessa cifra il Fondo nazionale di garanzia per la locazione, che anche in questo caso mette sul piatto garanzie pubbliche ai locatari per aiutare chi è in difficoltà a ottenere un contratto d'affitto. "È grave quello che sta accadendo soprattutto in questo momento: il governo cancella i fondi per il sostegno all'affitto e per la morosità incolpevole, senza nessuna misura alternativa – spiega la deputata Chiara Braga, che per i dem sta seguendo i lavori in commissione – Sono misure che tutelano in ultima istanza sia gli inquilini che i piccoli proprietari. Le regioni e i comuni che li erogano attendono questi fondi per dare risposte concrete ai cittadini".
Per il sindacato degli inquilini Asia-Usb la Manovra sul terreno della casa rende "tutti scontenti", a cominciare da "i proprietari che non incasseranno più un euro in aiuti indiretti e gli inquilini i quali non avranno più accesso a fondi per tamponare un eventuale sfratto per morosità incolpevole". Una condizione di difficoltà che con la liberalizzazione del mercato degli affitti arriva interessare anche i ceti medi: "In prospettiva si configura un ulteriore aumento dell’attuale e già imponente ondata di richieste di sfratto, senza nessuna alternativa pensata per fronteggiare la crisi in corso che, va ricordato, interessa settori sempre più ampi della società. Compresi alcuni che fino a qualche anno fa si credevano ben al riparo da questo tipo di processi".