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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus, Giorgetti frena su proroga: “Farò proposta in Cdm, anche detrazione al 70% è tantissimo”

Il ministro dell’Economia Giorgetti ha detto che l’esame della manovra in Senato ha prodotto una serie di cambiamenti che hanno prodotto “un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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È ricominciato oggi, dopo la pausa di Natale e Santo Stefano l'iter della manovra 2024, che entro Capodanno deve essere approvata da Montecitorio senza cambiare il testo licenziato venerdì 22 dicembre da Palazzo Madama, per evitare l'esercizio provvisorio. L'esame alla Camera è iniziato venerdì in commissione dove è prevista una maratona, per poi passare da domani in aula. Il via libera definitivo in assemblea al testo è fissato dalla conferenza dei capigruppo per venerdì 29 dicembre entro le 19.

Il ministro dell'Economia Giorgetti è intervenuto alla Camera per la sua relazione sulla manovra in commissione Bilancio, come richiesto dalle opposizioni. Al suo arrivo, circondato dai giornalisti e dai fotografi, si è lasciato andare a una battuta: "Ho interrotto le ferie a qualcuno".

"L'esame" da parte del Senato della legge di bilancio "ha prodotto una serie di cambiamenti che determinano nel complesso un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica", ha dichiarato il titolare del Mef.  Il saldo di competenza ammonta "a 198,9 miliardi nel 2024, a 165,3 miliardi nel 2025, a 131,6 miliardi nel 2026", mentre "il corrispondente saldo di cassa ammonta a 250 miliardi nel 2024, 209 miliardi nel 2025 e 176,1 miliardi nel 2026", ha precisato poi Giorgetti.

Ha quindi citato le modifiche sopraggiunte nell'esame di Palazzo Madama e tra l'altro le misure sulla previdenza di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari ma anche le misure a contrasto del disagio abitativo o quelli relativi alle infrastrutture. Secondo il ministro leghista, il disegno originario della legge di bilancio, dopo le modifiche apportate dal Senato "ha mantenuto intatta sostanzialmente la quadratura e l'impianto della nostra proposta" e "ovviamente il governo lo valuta favorevolmente".

"Sono contento di partecipare a una seduta molto partecipata dei lavori della commissione Bilancio della Camera. Sono poi aperto a rispondere a ogni altro tipo di informazione, anche in riferimento al Mes e alla governance europea, argomenti di grande interesse", ha affermato, aggiungendo: "Giustamente il ministro deve dare conto al Parlamento che è organo sovrano".

Cosa ha detto Giorgetti sul Mes

"Io non ho mai detto in nessuna sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes, ho letto cose assurde e false. Io ho solo ricordato in sede europea che il Parlamento italiano aveva di volta in volta rinviato la votazione su una richiesta che arrivava dall’opposizione", ha precisato Giorgetti. "Dopo il quarto rinvio ho ritenuto e ho detto nelle sedi del governo che il parlamento avrebbe dovuto prendere una decisione" senza arrivare oltre il 31 dicembre e "il Parlamento italiano ha votato, come io avevo già anticipato", ha spiegato il ministro.

"Il Mes non è né la causa né la soluzione del nostro problema. Il nostro problema si chiama debito", ha detto. "Il debito va tenuto sotto controllo, altrimenti questo Paese non ce la fa", ha aggiunto.

Cosa ha detto Giorgetti sul Superbonus

Sul problema del Superbonus al 110, che Forza Italia chiede di prorogare oltre il termine del 31 dicembre per i cantieri giunti al 70% dei lavori, Giorgetti ha detto che "è il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri" e il Superbonus "è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire".

Anche il bonus al 70%, ha aggiunto, "vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po' da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto" anche perché"quando fai debito lo paghi" e sono "miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza".

"Io ho i dati sul Superbonus, i dati degli ultimi mesi vanno addirittura peggio di quelli previsti nella NaDef. Poi il Parlamento deciderà. Come ministro delle Finanze so qual è il limite che posso fare e che proporrò al Consiglio dei ministri, oltre il quale non si può andare, perché questa è la realtà dei numeri in cui una norma fatta in un momento eccezionale ha degli effetti radioattivi che non riusciamo a gestire".

Dal 2024 infatti l'agevolazione fiscale che consente a chi ristruttura una casa di avere un credito d'imposta del 110% dovrebbe essere archiviata (a meno che non ci sia un intervento dell'ultimo minuto), per lasciare il posto a uno sconto del 70%. Per un altro anno, il 2025, ci sarà ancora il bonus ma ulteriormente tagliato al 65%, e poi si chiuderà definitivamente il capitolo.

La misura, introdotta in piena pandemia dal governo Conte, a fine novembre pesava sulle casse dello Stato per 96 miliardi di euro e si stima che entro la fine dell'anno si aggiungeranno altri 20 miliardi circa.

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