Manovra, Gimbe ammonisce il governo: “Senza investimenti nella sanità addio al diritto alla salute”
Nella "manovra moderata" che il governo si appresta a preparare la voce "sanità" non è ancora stata affrontata. Arriva quindi l'allarme della fondazione Gimbe: senza il rilancio del finanziamento pubblico dobbiamo dire addio al diritto alla salute. Infatti, ad oggi la spesa sanitaria pubblica del nostro Paese si attesta al 6,8% del PIL: un dato che ci colloca sotto la media dei Paesi membri dell'Unione europea (7,1%), davanti solo a Spagna, Portogall0, Grecia e gli Stati dell'Est.
La preoccupazione della fondazione che monitora lo stato di salute del Sistema sanitario nazionale è che il governo non voglia investire nella sanità. Infatti, nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che la manovra finanziaria per il prossimo anno sarà complicata e quindi più contenuta. Inoltre, a ciò va aggiunto il taglio dei progetti per le strutture ospedaliere che dovevano essere finanziati con alcuni fondi del Pnrr.
Il quadro tracciato dalla Fondazione Gimbe è una bocciatura totale delle istituzioni: l’imponente sotto-finanziamento, la progressiva carenza di personale sanitario, i modelli organizzativi obsoleti, l’incapacità di ridurre le diseguaglianze e l’inevitabile avanzata del privato hanno determinato la progressiva erosione del diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare nelle Regioni del Sud. Infatti, dalla crisi finanziaria del 2008 ad oggi, la crescita degli investimenti nella sanità pubblica pro-capite è stata pressoché piatta. Solo durante gli anni della pandemia c'è stato un cambio di passo, ma il trend è comunque risultato più contenuto rispetto agli altri Paesi del G7.
Nino Cartabellotta, il presidente della fondazione Gimbe, ha espresso molte preoccupazioni per le condizioni in cui versa la sanità pubblica italiana:
I princìpi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) universalità, uguaglianza, equità, sono stati traditi e oggi sono ben altre le parole chiave del nostro SSN: infinite liste di attesa, affollamento dei pronto soccorsi, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure
L'appello del medico e divulgatore non è solo una richiesta di maggiori investimenti, ma di un cambio di approccio. Infatti, una delle sue battaglie è anche contro l'evasione fiscale, che mina le fondamenta sulle quali si basa il Ssn. Secondo Cartabellotta, quindi, è necessario investire pure nella lotta contro il sommerso.