Manovra Finanziaria: arriva il Sì della Camera alla fiducia
Rush finale per la manovra finanziaria. L’Aula della Camera, dopo il voto del Senato, ha approvato la fiducia al Governo sulla manovra con 316 voti favorevoli e 302 contrari. Il via libera finale al tanto discusso provvedimento è previsto per questa sera: alle 18.30 inizieranno le dichiarazioni di voto in diretta televisiva e a seguire il voto finale sulla manovra.
Il premier, insieme al sottosegretario Gianni Letta, ha incontrato in mattinata il capo dello Stato Giorgio Napolitano, che proprio oggi è intervenuto spiegando come sia fondamentale rafforzare l'euro, in seguito ha assistito alla votazione del provvedimento. Nel corso del dibattito non sono mancati momenti di tensione per le continue contestazioni al Governo e alla manovra stessa. In particolare si è verificata una contestazione anti-Lega che ha costretto il presidente della Camera Fini, che negli ultimi giorni nemmeno si è risparmiato contro il premier ("Il berlusconismo è alla fine"), a sospendere per qualche minuto la seduta mentre i contestatori venivano accompagnati fuori.
Per quanto riguarda il fronte politico opposto continuano le critiche, sempre durissime, al governo. Il Pd, nella figura di Walter Veltroni, ha nuovamente chiesto al presidente del Consiglio di dimettersi per lasciare spazio a un governo di unità nazionale. Un nuovo governo con una ampia base parlamentare guidato da una personalità che abbia credibilità in Europa, in grado di varare quelle riforme davvero necessarie al Paese. “Non siamo un Paese di schifo, presidente Berlusconi, siamo una generosa comunità”, ha continuato Veltroni, “e se ama l’Italia faccia un passo indietro. Il Paese lo apprezzerà e comincerà per tutti un tempo nuovo”.
“Se Berlusconi non vuole che oltre alla nostra condanna nei suoi confronti si aggiunga quella definitiva della storia, compia un gesto di rispetto verso gli italiani e si dimetta”, ha aggiunto il capogruppo dell’Idv, Massimo Donadi, “il reato più grave di cui politicamente è colpevole Berlusconi è il vilipendio internazionale della nazione italiana”.
Per Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, è "incredibile, impensabile e drammatico credere di andare avanti così fino al 2013″, anno in cui si dovrà raggiungere il pareggio di bilancio. Serve subito un gesto politico forte. In questo modo andremo avanti, di manovra in manovra che non porteranno a nulla, ancora nell’incertezza. “Tutto il mondo pensa che Berlusconi sia una parte del problema dell’Italia”, conclude Bersani.
Non meno dura la Confindustria secondo la quale anche questo provvedimento non risolve i problemi dell’Italia. È essenziale tornare a crescere e questa manovra non ha nulla per tornare a crescere.
È prevista per domani la protesta di Anci e Upi. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, continuerà a manifestare il suo dissenso verso la manovra distribuendo volantini davanti agli uffici dell’Anagrafe insieme agli assessori e ai consiglieri delegati. Alemanno, come tutti gli altri sindaci, restituirà le deleghe sui servizi anagrafici e poi si recherà in aula Giulio Cesare per discutere con il Consiglio degli effetti della manovra governativa sulla Capitale. E sempre domani saranno rappresentate tutte le province italiane, nella giornata di mobilitazione organizzata dall'Upi dalle ore 11,00 alle 14,00 nella sala delle Conferenze di piazza Montecitorio, a Roma, contro i tagli imposti agli enti locali dalla manovra economica e contro un progetto di abolizione delle Province.