Manovra, caos in Senato: opposizioni abbandonano i lavori. Il governo vuole chiedere la fiducia
L'iter di approvazione della legge di bilancio procede a rilento, tra ritardi e proteste in Senato. Nella giornata di oggi, in Commissione bilancio del Senato le opposizioni hanno duramente protestato contro gli esponenti della maggioranza di governo per l'ennesimo slittamento della discussione sulla legge di bilancio. In sostanza, nel pomeriggio il presidente di commissione Daniele Pesco (M5S) ha esplicitamente dichiarato che siccome il maxi emendamento alla legge di bilancio è in arrivo la discussione in commissione sulla manovra sarebbe inutile. Per questo motivo Pd e Leu hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. Successivamente, alle 17, il dibattito in Aula sulla manovra è iniziato con l'intervento di Pesco. "I lavori sulla manovra non sono ultimati, di lavoro ce n'è ancora tanto da fare. Non siamo riusciti a votare gli emendamenti. Chiedo al presidente del Senato cosa dobbiamo fare?", ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio.
"È La prima volta Nella storia della Repubblica. È un'emergenza democratica. In 6 giorni non è mai stato discusso neanche un articolo. Arriva in Aula maxi emendamento mai votato da nessuno. È la prima volta nella storia della Repubblica", protesta il dem Marcucci. "È una situazione senza precedenti, una vergogna e una umiliazione per il Parlamento. Sono state trasmesse a Bruxelles informazioni che noi non abbiamo e che abbiamo chiesto insieme all'audizione dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, l'organismo indipendente che deve supportare il Parlamento nell'assumere decisioni. La manovra è stata stravolta dall'emendamento depositato ieri sera, ma questo non conta per il presidente della commissione Bilancio e per una maggioranza che va avanti come una schiacciasassi e va dritta verso il voto di fiducia parlamentare. E' inaccettabile".
"Il fatto è che comunque mancano pochi giorni alla fine dell'anno e vi è il rischio a questo punto di andare in esercizio provvisorio", ha spiegato Pesco al termine della seduta, aggiungendo: "È una cosa che noi non vogliamo, preferiamo rispettare la Costituzione e andare in Aula senza relatore e votare un maxi emendamento che comprende tutta la legge di bilancio, tutte le modifiche fatte alla Camera, tutte le cose su cui c'era una buona partecipazione anche da parte delle opposizioni in Commissione Bilancio".
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha convocato la conferenza dei capigruppo per stabilire il calendario dei lavori sulla manovra, accettando le richieste avanzate nell'Aula di Palazzo Madama dalle opposizioni (da Leu al Pd a Forza Italia). Terminata la conferenza dei capigruppo si è appreso che il maxi-emendamento alla manovra verrà presentato in aula domani entro le 16. La chiama per il voto di fiducia sulla manovra inizierà nella tarda serata, verso le 23. Il governo, come annunciato dal vicepresidente del Senato Calderoli, ha intenzione di chiedere la fiducia. La manovra, dunque, arriverà in Aula senza che la Commissione Bilancio abbia potuto discutere i vari emendamenti. Il provvedimento sarà modificato direttamente dall'assemblea, attraverso la votazione del maxiemendamento. Dopo la presentazione della legge di bilancio con le modifiche concordate con la Commissione europea inizierà la discussione sulla fiducia.