Manovra, domani vertice di maggioranza: tutte le tappe fino all’approvazione della legge di Bilancio
La manovra si avvicina, e i nodi ancora da risolvere sono tanti. Non ci sono soldi per fare tutto, e per questo è già partito il tam-tam: la prossima sarà una manovra "prudente", come ha ricordato domenica al Forum Ambrosetti il ministro dell'Economia Giorgetti. Nel primo Cdm dopo la pausa estiva Meloni aveva chiesto ai suoi ministri di recuperare risorse per la legge di Bilancio, tagliando dove possibile le spese nei dicasteri. In questo modo la premier spera di recuperare circa un miliardo. Un nuovo vertice di maggioranza sulla manovra è previsto per domani pomeriggio alle 18:30 a Palazzo Chigi.
Meloni dovrà riuscire a mediare tra i suoi ministri, soprattutto tra i vicepremier Salvini e Tajani, portatori di istanze differenti da parte dei rispettivi partiti: se infatti il primo ha la necessità di destinare risorse per far partire i lavori per il Ponte sullo Stretto e per le pensioni, il secondo vorrebbe che fossero alzate il più possibile le pensioni minime, una promessa su cui Forza Italia ha sempre spinto molto, a maggior ragione ora che le europee si avvicinano.
Per evitare brutte figure il governo ha già trovato il suo ‘capro espiatorio': si tratta del Superbonus, fonte di "mal di pancia" per il titolare del Tesoro Giorgetti, perché i costi per la misura sono già saliti da 35 a 100 miliardi. Se la coperta è corta allora Meloni intende impiegare principalmente le risorse per confermare il taglio del cuneo fiscale e per incentivare la natalità, con un bonus ad hoc per chi fa figli.
La questione del Superbonus: il governo pensa a una nuova stretta
Il conto da pagare per il Superbonus è salato. Ieri il sottosegretario all'Economia Federico Freni ha detto che il reale impatto della misura "sulla finanza pubblica ad oggi è che abbiamo pagato 21 miliardi e abbiamo un conto da pagare di 109 miliardi, quando verranno portati in compensazione".
L'esecutivo pensa a una nuova rimodulazione dello strumento: si valuta, scrive il Sole 24 Ore a un'ulteriore restrizione del perimetro delle cessioni e dello sconto in fattura. Secondo l'ultimo rapporto Enea sul Superbonus, a fine luglio i lavori condominiali ancora da ultimare ammontavano a quasi 12 miliardi, e ci sarebbero ancora 20mila cantieri aperti. È difficile che questi lavori possano essere completati entro la scadenza di dicembre. E Ance torna a chiedere una proroga della scadenza per i condomini: "Con la difficoltà di poter monetizzare i crediti c'è già un rallentamento dei lavori, se non in alcuni casi una sospensione – ha detto la presidente Ance Federica Brancaccio – Questa genera da parte delle imprese e delle famiglie una difficoltà finanziaria. La proroga per i lavori avviati è assolutamente necessaria per non avere gli scheletri di condomini incompiuti nelle città".
Verso la manovra: tutte le tappe
Il primo appuntamento importante prima che la discussione per la legge di bilancio entri nel vivo sarà la Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che dovrà essere presentata al Parlamento entro il prossimo 27 settembre. È il documento che contiene gli aggiornamenti e le eventuali delle previsioni economiche e degli obiettivi di finanza pubblica contenuti nel Documento di economia e finanza (Def), approvato in primavera, che prevedeva nel 2023 una crescita del Pil dello 0,9% rispetto al 2022. Ora, alla luce di mutamenti nello scenario economico italiano e internazionale, potrebbero esserci variazioni.
Dopo che la Nadef sarà approvata da entrambe le Camere, toccherà al Documento programmatico di Bilancio (Dpb), che il governo dovrà trasmettere alla Commissione europea entro il prossimo 15 ottobre. La Commissione Ue avrà poi un mese e mezzo di tempo per valutare i Dpb di tutti gli Stati membri per verificare che questi rispettino gli obiettivi di bilancio dell'Ue. Terminata questa fase si entra nel vivo della ‘sessione di bilancio', che in genere dovrebbe iniziare il 20 ottobre con la presentazione al Parlamento del disegno di legge di Bilancio (la data però non è vincolante, e negli anni passati si sono registrati ritardi). Una volta arrivato in Parlamento il testo potrà subire tutte le modifiche, attraverso gli emendamenti. Secondo la prassi l'esame parlamentare della manovra parte in modo alternato in una delle due Camere: quest'anno è il turno del Senato, dove quindi inizierà l'esame. Il disegno di legge approderà quindi alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, dove potrà subire le prime modifiche. Per poter essere approvata la manovra deve avere il via libera dalla Camera che dal Senato, entro il termine tassativo del 31 dicembre.