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Manovra, Di Maio: “Carcere per grandi evasori, colpire loro e non parrucchieri e idraulici”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, esprime soddisfazione per la manovra, ma sottolinea l’importanza di puntare al carcere per i grandi evasori. In un post su Facebook il ministro degli Esteri esprime però le sue perplessità su altre misure come la lotta al contante, le sanzioni per chi non usa il pos e gli incentivi ai pagamenti elettronici, con il rischio che vadano a scapito di alcune categorie.
A cura di Stefano Rizzuti
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In un lungo post su Facebook, il ministro degli Esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, fa il punto sulla legge di Bilancio e si concentra soprattutto su uno dei temi del correlato decreto fiscale: il carcere per i grandi evasori. Un “punto fermo”, “irrinunciabile” per il Movimento 5 Stelle, per cui deve essere l’assoluta priorità. Prima di altre misure come la lotta al contante, il cashback, l’obbligo di pos e altri bonus per i pagamenti elettronici che non sembrano entusiasmare Di Maio e che, a suo parere, dovrebbero essere rivisti con più calma.

Di Maio parte da un giudizio positivo sulla manovra: “Credo che per cambiare il Paese sia indispensabile muoversi sempre con priorità. Per il MoVimento 5 Stelle di priorità da inserire in legge di bilancio ce ne erano diverse, come l’assegno unico familiare, gli investimenti green, il mantenimento di Quota 100, l’abolizione del super ticket. Ognuna di queste misure sarà dentro la manovra e lo considero un ottimo risultato”.

Poi si concentra su un altro capitolo, ritenuto “fondamentale”, proprio quello della lotta all’evasione:

Fino ad oggi abbiamo visto uno Stato fare sempre il forte con i deboli e il debole con forti. Bisogna cambiare registro. Lo Stato deve fare lo Stato con chi in questi anni ha nascosto centinaia e centinaia di migliaia di euro in qualche paradiso fiscale, a danno di tutti gli italiani onesti. Contro queste persone bisogna alzare la voce, farsi sentire ed essere duri, andando oltre le consuete multe di circostanza e introducendo il carcere. Ecco, il carcere ai GRANDI EVASORI: per noi questo è un punto fermo, irrinunciabile.

Poi per carità, ogni altro strumento utile a combattere l’evasione fiscale è ben accetto. Va bene il pos, va bene il tetto al contante, va bene tutto, però lasciatemi dire che ogni misura va adeguata alle peculiarità dell’economia italiana, al nostro tessuto economico/commerciale. Le cose vanno fatte con intelligenza e senza lasciarsi andare in slogan o campagne mediatiche. Perché un conto è la lotta all’evasione, che il MoVimento per primo porta avanti da anni, e un conto è fare regali alle banche o alle multinazionali. Tutti devono rispettare la legge, mi sembra ovvio, anche perché se non la rispetti paghi, ma ora non mi si venga nemmeno a dire che il problema dell’economia italiana sono coloro che l’economia italiana la tengono in piedi. Non mi si venga a dire che la colpa è di parrucchieri, idraulici, commercianti, elettricisti e chi più ne ha più ne metta.

Per tutti questi motivi Di Maio ritiene che vadano colpiti i grandi evasori e non i piccoli commercianti: “È troppo facile prendersela con chi si spezza la schiena ogni giorno e a stento riesce ad arrivare alla fine del mese, senza potersi nemmeno prendere un giorno di malattia. Quindi capiamoci e concentriamoci sulle priorità. La priorità, oggi, è dare un segnale diverso dal passato e colpire i pesci grossi, colpire chi ha messo il Paese in ginocchio. Tutto il resto sono elementi in più che vanno ponderati insieme alle diverse categorie: dagli autonomi alle associazioni di riferimento. Poi sarà il Parlamento, sovrano, ad avere l’ultima parola”.

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