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Manovra, Luigi Di Maio: “Austria e Olanda ci chiedono lacrime e sangue”

Luigi di Maio ha risposto agli attacchi di Austria e Olanda, che si sono dette pronte a votare la procedura d’infrazione contro l’Italia: “Mi dispiace in particolare che l’Austria si stia comportando così. Oggi il governo austriaco dovrebbe rappresentare quella generazione di nuove forze politiche di governo che volevano cambiare l’Europa ma in realtà stanno andando nella stessa direzione del passato: chiedere all’Italia di continuare a massacrare gli italiani”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Quando Austria e Olanda ci chiedono di rispettare tutte tutte le regole, chiedono una manovra lacrime e sangue che è esattamente l'opposto di quanto ci hanno chiesto gli italiani il 4 marzo". Lo ha detto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a margine del tavolo sulla Pernigotti al Mise. "Noi andiamo avanti perché l'alternativa è massacrare ancora di più i pensionati, massacrare ancora di più disoccupati e massacrare ancora di più le imprese. L'alternativa non può essere questa".

Il nostro Paese, a livello europeo, rischia di trovarsi isolato. Il vicepremier pentastellato ha risposto alle critiche sollevate dai due Paesi sulla lettera inviata martedì sera dal ministro dell'Economia Giovanni Tria per rispondere ai rilievi dei commissari Ue. Austria e Olanda si sono dichiarate pronte a votare la procedura d'infrazione per deficit eccessivo contro l'Italia"Mi dispiace in particolare che l'Austria si stia comportando così" ha detto ancora Luigi Di Maio, perché "oggi il governo austriaco, nonostante io sia lontanissimo dalla loro ideologia, dovrebbe rappresentare quella generazione di nuove forze politiche di governo che volevano cambiare l'Europa ma in realtà stanno andando nella stessa direzione del passato: chiedere all'Italia di continuare a massacrare gli italiani. Il governo – ha concluso Di Maio – sta lavorando per non ottenere la procedura di infrazione ma senza sacrificare gli italiani".

Le brodate erano partite soprattutto da un Paese, l'Austria, che si era detto ‘amico' dell'Italia, anche per quanto riguarda le politiche migratorie: il governo italiano con i messaggi populisti sta "tenendo in ostaggio il suo stesso popolo", ha sottolineato il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger, che non ha risparmiato critiche anche al ministro Tria: "contrariamente a quanto sostiene il mio collega non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo. L’Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco – ha detto ancora il ministro Hartmut Loeger – Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma".

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