Manovra, Conte: “Terremo i conti in ordine non siamo una banda di scalmanati”
"Non saremmo dei buoni governanti se pensassimo a varare riforme senza tenere in ordine i conti. Non siamo una banda di scalmanati come qualcuno ci vuol descrivere in maniera strumentale. Dobbiamo tener conto di questo grande debito ereditato ma ciononostante ci stiamo impegnando per realizzare tutte le riforme annunciate", Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervistato in piazza a San Giovanni Rotondo, dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria e le chiavi della città.
E poi sempre sulla legge di Bilancio risponde ad una domanda che allude a un sostanziale ‘nulla di fatto' al vertice di Palazzo Chigi di oggi: "La fumata bianca scaturisce ogni volta che ci incontriamo. La fumata bianca è già iniziata. E' ovvio che bisogna curare tanti passaggi e tanti dettagli e ci sono tante riforme da considerare che stiamo inserendo come parte della manovra. Perché questo Paese deve essere rilanciato con riforme strutturali".
"I decimali della manovra saranno numeri che inseriremo, ho detto oggi al vertice e i ministri erano concordi, alla fine – spiega – Prima scriviamo le riforme, prima valutiamo l'impatto economico e sociale di queste riforme e poi traiamo le conclusioni. Sulla crescita non ci possiamo accontentare di queste misure, come 0,9% o 1,1%. Dalle riforme ci aspettiamo un volano della crescita".
E aggiunge: "Con il governo stiamo varando un programma di riforme in cui confido che tutti possono essere orgogliosi. Al di là del colore politico. Mi batterò perché tutti noi possiamo essere sempre più orgogliosi di essere italiani". Poi, rispondendo a chi gli ricorda le dichiarazioni di ieri dall'Ocse: "L'Italia sorprenderà l'Europa e il mondo con la crescita che confidiamo di avere". Sul tema immigrazione Conte sottolinea: "Sul caso Diciotti ho riferito al Parlamento, al Senato, siamo intervenuti a mettere in salvo delle vite umane, e hanno avuto continua assistenza sanitaria e vitto. Non è stata una vicenda edificante né per l'Italia né per l'Europa. Ma la politica sull'immigrazione non può essere valutata da un caso soltanto. La nostra proposta di governo muove dal rispetto delle vite umane e dalla tutela dei diritti fondamentali. I toni della politica delle volte sono un po' concitati ma questo vale anche per altri Paesi".