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Manovra, Conte: “Ci sarà la rimodulazione di alcune misure previste senza alterarle”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso di un’informativa in Aula alla Camera sulla valutazione da parte della Commissione europea della legge di bilancio, ha detto che l’Italia ribadirà “gli effetti della manovra sulla crescita. Nell’immediato, miriamo all’accelerazione degli investimenti e alla possibile rimodulazione di alcuni interventi previsti dalla legge di bilancio”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Aula a Montecitorio per un'informativa urgente sulle valutazioni della Commissione europea sulla legge di Bilancio 2019, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha spiegato alcune delle linee di indirizzo alla base della risposta dell'esecutivo italiano all'Europa, per scongiurare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Secondo il premier l'Italia invierà all'Europa le sue "controdeduzioni" sulle manovra e trasmetterà "una replica ben articolata ed esaustiva allo scopo di illustrare i programmi e le decisioni", puntualizzando gli effetti positivi sulla crescita. "Nel caso in cui l'Ecofin dovesse decidere di aderire alla raccomandazione della Commissione – ha spiegato – chiederemo tempi di attuazione molto distesi. Questo tempo ci servirà per consentire alla manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e, grazie a questo, di ridurre il debito pubblico". 

Conte ha detto che nella risposta all'Ue l'Italia sostanzialmente ribadirà che "ci sarà un'accelerazione degli investimenti e rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi, se dal confronto parlamentare dovessero emergere indicazioni che possano accrescere gli effetti positivi delle misure proposte sulla crescita, senza alterarne la ratio e i contenuti". Inoltre, ha aggiunto, le politiche economiche e le riforme che il governo italiano sta mettendo in campo sono "perfettamente in linea con le raccomandazioni" giunte dall'Ecofin. Ha poi citato le dismissioni immobiliari, le semplificazioni, la riforma dell'insolvenza e "lo stretto monitoraggio della spesa allo scopo garantire rispetto assoluto rapporto deficit-Pil". 

"L'impulso alla crescita sarà anche assicurato da una strategia integrata che punta sulla ripresa della produttività, attraverso l'accumulazione di capitale. Al centro del progetto ci sono gli investimenti pubblici, che devono essere concepiti come strumento per favorire e incoraggiare quelli privati" – ha detto ancora il premier – Un aumento del reddito potenziale sarà garantito dal recupero alle forze di lavoro di ampi settori della popolazione, attualmente emarginati dalla vita sociale ed economica a causa di politiche di austerità protratte per troppi anni, dal ringiovanimento della forza lavoro e da un aumento complessivo della sua produttività, garantito dal ricambio generazionale a seguito degli interventi sulle regole di pensionamento". 

"Sugli investimenti ricordo che il Governo sta per adottare in via definitiva il Dpcm che ripartisce le risorse, pari ad un ammontare di circa 36 miliardi, del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese" – ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio – "Contestualmente – ha aggiunto – il Governo sta già lavorando al decreto di ripartizione dei fondi stanziati per il 2019, dando priorità a quei progetti che sono fermi esclusivamente per mancanza di fondi". Conte ha spiegato che "sono sufficienti poco più di 900 milioni per garantire la messa in opera di infrastrutture del valore di quasi due miliardi di euro. L'effetto sull'economia di questi interventi sarebbe immediato". 

Dopo il discorso di Conte è arrivato l'attacco di Renato Brunetta (FI): "Lei con il suo lessico da Azzeccagarbugli ha offeso gli italiani Mi aspettavo da lei parole di verità, magari anche un'autocritica. Ho ascoltato invece un incomprensibile lessico burocratese da Azzeccagarbugli, fatto per non far capire niente a nessuno".

E ancora: "La situazione è tragica, non so se ne rende conto. Siamo isolati in Europa" dunque "cambi la manovra e non ci porti nel baratro. Da questa parte del Parlamento troverà orecchie sensibili. Vada a Bruxelles e salvi l'Italia".

Critiche anche dall'ex ministro dell'Economia Padoan: "Sono molto deluso: abbiamo chiesto al premier di riferire di un fatto di cui non ha parlato, senza precedenti, cioè che siamo sotto procedura d'infrazione. Come sa benissimo – ha detto rivolto a Conte – il debito superiore al 60% pone le condizioni per la procedura in ogni momento".

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