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Deficit / PIL al 2,4%

Manovra, Commissione Ue la boccia. Spread risale a 310 punti

Dopo la notizia dell’ufficializzazione della bocciatura, lo spread tra Btp e Bund risale a 310 punti base: il rendimento del Btp a 10 anni è in rialzo al 3,52%. Conte ha ribadito che la sostanza della manovra non cambia: “Non siamo giocatori d’azzardo che scommettono sul futuro dei nostri figli alla roulette”.
A cura di Annalisa Cangemi
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È arrivata la risposta alla lettera che il governo ha inviato ieri alla Commissione Ue. Il collegio dei commissari, come era stato già anticipato, ha deciso di rigettare il documento programmatico di bilancio dell'Italia e di chiedere all'esecutivo giallo-verde di presentarne una nuova versione il più presto possibile e al più tardi entro tre settimane, "alla luce del fatto che quello attuale non rispetta né le raccomandazioni del Consiglio né gli impegni assunti dall'Italia stessa". Lo si apprende da fonti europee, dopo la decisione assunta nella riunione di oggi della Commissione a Strasburgo. Dopo la notizia lo spread tra Btp e Bund risale a 310 punti base: il rendimento del Btp a 10 anni – sui grafici Bloomberg – è in rialzo al 3,52%.

"Chiediamo di sottomettere di nuovo il documento programmatico di bilancio. È la prima volta che lo facciamo. E' una mossa senza precedenti", ha detto una fonte all'Agi. Non era mai successo infatti, nella storia dell'Unione, che venisse bocciata in maniera completa una manovra di bilancio. L'Ue assicura però che intende portare avanti un "dialogo costruttivo con l'Italia". In conferenza stampa sono intervenuti il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. La commissione europea "non intende assolutamente ingerire nelle politica interna italiana: ci interessa l'impatto di bilancio sui cittadini", ha detto Moscovici. Il prossimo appuntamento è l'8 novembre: in quella data la Commissione europea presenterà nuove previsioni economiche. "Vedremo se queste previsioni saranno più vicine alle previsioni del ministero dell'Economia e Finanze oppure a quelle dell'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb)", ha spiegato il commissario.

Lo scorso maggio la Commissione europea "non aveva proposto di aprire una procedura per deficit eccessivo legata al debito, in gran parte perché l'Italia rispettava i suoi impegni". Invece "gli attuali piani sono una modifica" sostanziale "che potrebbe richiedere una rivalutazione di quella conclusione", ha spiegato Dombrovskis. Tale procedura potrebbe portare a delle sanzioni economiche per l'Italia.

Il vicepresidente ha poi spiegato i motivi della stroncatura: violare le regole su deficit e debito "a prima vista può apparire una tentazione" e "può fornire l'illusione di affrancarsi", ma "a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui il debito è troppo pensante e si finisce senza libertà". L'Italia ha "il secondo livello di debito pubblico più alto nell'Ue", "nel 2017 rappresentava un peso medio di 37.000 euro per abitante", "il costo totale è il più alto in Europa", ha ricordato Dombrovksis: "l'esperienza ha dimostrato diverse volte che deficit e debito più alti non portano crescita durevole. E l'eccessivo debito rende le economie più vulnerabili alle future crisi". Secondo il vicepresidente della Commissione, se una politica di bilancio espansiva ha un impatto sulla fiducia, in realtà può avere l'effetto opposto alla crescita. Mantenere i conti pubblici in ordine e la fiducia dei mercati sarebbe invece "cruciale" per l'Italia: "La questione è anche di equità generazionale: che messaggio inviamo alle giovani generazioni, lasciando un debito così elevato?". 

E poi c'è la questione del condono: l'opinione della Commissione è che "L'introduzione di un condono fiscale potrebbe ridurre il già basso livello di adempimento degli obblighi fiscali, premiando implicitamente comportamenti non conformi alle regole e controbilanciando in larga misura l’effetto positivo del rafforzamento della fatturazione elettronica".

La sostanza della manovra, che arriverà in Parlamento tra la fine di questa settimana e la prossima, non cambia, "per me sarebbe difficile, non potrei accettarlo", ha ribadito intanto il premier Giuseppe Conte"Non esiste alcun piano B – ha spiegato – Ho detto che il deficit al 2,4% del Pil è il tetto. Posso dire che questo sarà il nostro tetto", ha precisato in un'intervista a Bloomberg.

"Non siamo giocatori d'azzardo che scommettono sul futuro dei nostri figli alla roulette". La crescita economica è "il modo migliore per portarci fuori da una trappola del debito", ha detto. "Posso assicurare che questo esecutivo non accompagnerà questo paese, l'Italia, fuori dall'Europa". E ancora: "Ci sentiamo molto a nostro agio, ci sentiamo a casa in Europa e pensiamo che l'euro sia la nostra moneta e sarà la nostra moneta, la valuta di mio figlio e la valuta dei miei nipoti".

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