Manovra, Calenda vede Meloni: “Le abbiamo proposto di trasformare il Reddito di cittadinanza in Rei”
Carlo Calenda ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere della manovra economica. Il leader di Azione, terminato il colloquio di un'ora e mezza, ha detto di aver visto molte aperture da parte della premier, sulla legge di bilancio, che dovrebbe arrivare oggi in Parlamento. Presenti all'incontro anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, e il sottosegretario all'attuazione del Programma Giovanbattista Fazzolari.
"Abbiamo – ha spiegato – scorso le nostre proposte. Ovviamente ci sono delle cose su cui assolutamente non siamo d'accordo e di cui non abbiamo neppure discusso come la flat tax e altre cose. Quello di cui abbiamo discusso è impresa 4.0 estesa ai beni ambientali; abbiamo discusso molto nel dettaglio l'idea di fare un tetto nazionale al costo del gas e dell'elettricità invece del credito d'imposta; la questione della sanità e in particolare dell'aumento degli stipendi per gli infermieri e un maggior supporto per circa 6 mld; abbiamo detto che va ripristinata Italia sicura; abbiamo fatto un'analisi anche del Pnrr e suggerito alcune opzioni per farlo andare più speditamente e infine abbiamo proposto di concentrare il taglio del cuneo fiscale sui giovani, insieme a un programma straordinario di borse di studio, e far ridiventare il reddito di cittadinanza Rei, cioè farlo gestire dai Comuni", ha detto Calenda lasciando Palazzo Chigi insieme alla delegazione del Terzo polo.
Secondo Calenda "assieme alle limitazioni al Reddito di cittadinanza ci vuole un rafforzamento delle borse di studio per i ragazzi che perdono il Reddito e vogliono studiare, un'imposta negativa per chi trova un lavoro. Intorno va costruito un sistema per cui il Reddito torna a essere Reddito di inclusione, i comuni vengono coinvolti, anche per evitare le truffe: a quel punto, così equilibrate, le misure spingono le persone a uscire dal Reddito di cittadinanza e si fa in modo progressivo, giusto e corretto. Secondo me su questi temi c'è stata apertura e ascolto". Il Reddito di inclusione (REI) è stato il primo assegno universale contro la povertà introdotto in Italia a partire dal 1 gennaio del 2018, su spinta dei governi Renzi e Gentiloni. Nel 2019 venne smantellato per far posto al Reddito di cittadinanza.
Il leader di Azione ha anche detto di aver trovato Giorgia Meloni "molto preparata": "Abbiamo discusso per un'ora e mezzo nel merito delle questioni e questo è positivo".
"Le nostre proposte – ha aggiunto – sono a saldi invariati. Perché così si fa". Il Terzo Polo non ha voluto attendere di presentare le proposte in Parlamento, visti i tempi strettissimi per l'approvazione della manovra.
Calenda ha anche spiegato che non c'è alcuna possibilità che il Terzo Polo possa in qualche modo sostenere la maggioranza: "Non c'è stata nessuna richiesta di fare da stampella'‘ al governo. Sulla manovra "una collaborazione in Parlamento c'è, perché è nei fatti", ha detto ancora l'ex titolare del Mise. "Noi presenteremo i nostri emendamenti nonostante i tempi siano brevi, ma se si parla di un voto di fiducia allora no. Ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo perché non intendiamo mandare il Paese in esercizio provvisorio", ha sottolineato il leader di Azione.
"Se noi facessimo per una volta nella vita una roba normale, se i partiti di governo, leggi Forza Italia, invece di sabotare Meloni, contribuissero a fare la manovra, e l'opposizione invece di andare in piazza presentasse provvedimenti migliorativi, forse sarebbe un Paese normale. Invece continuiamo a essere un Paese machiavellico di cui non ci capisce niente".
Abbiamo offerto al Partito democratico "di vedere insieme questa contromanovra, non c'è stata risposta". Dal Pd "è stato inviato un documento di titoli che non è dignitoso per un partito, gli suggerirei di prendersi un ufficio studi", ha sottolineato Calenda, rimarcando poi che "loro hanno un modo di fare opposizione che non ci trova d'accordo".
"L'opposizione – ha aggiunto – si fa nel merito delle questioni, altrimenti la politica diventa un gioco da bambini dove si dice no pregiudizialmente, senza sapere a cosa lo si dice".
Quindi Calenda ha replicato al leader del M5s Giuseppe Conte: "Una persona che inizia un intervento dopo il disastro di persone morte ricoperte di fango dicendo ‘mi avete ricoperto di fango' è quanto meno una persona che, prima di dare degli sciacalli agli altri, dovrebbe prendere un corso di uso dell'italiano appropriato alle istituzioni", ha detto, rispondendo alle accuse lanciate ieri dal leader pentastellato, contro chi lo accusa di aver disposto un condono per Ischia nel 2018.