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Manovra bocciata, Di Maio: “Manteniamo le promesse, siamo uno stato sovrano”

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha ribadito, durante un’intervista a In Diretta su Radio 24, che nonostante la bocciatura da parte della Commissione europea della legge di bilancio, la manovra non subirà modifiche. Questo perché “manteniamo le promesse e siamo uno stato sovrano”. Secondo il ministro del lavoro, poi, la variazione dello spread non è una causa diretta della manovra, piuttosto deriva dalla convinzione errata che l’Italia possa uscire dall’Ue e dall’euro.
A cura di Chiara Caraboni
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Luigi di Maio durante un'intervista a In Diretta su Radio 24, parlando del deficit fissato al 2,4% e in generale del Documento programmatico di bilancio, ha confermato ancora una volta che, nonostante la bocciatura da parte della Commissione europea, la manovra non subirà alcuna variazione. Nei giorni scorsi anche l’altro vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini aveva dichiarato l’intenzione di mantenere le stesse proposte e promesse già presentate, anche nel caso in cui l’Unione europea non le avesse accettate. Ed era già chiaro, al governo, il “no” della Commissione.

Nonostante fosse certo, la manovra è stata presentata e, appunto, respinta. Questo però sembra non essere sufficiente per far cambiare la direzione di rotta del governo giallo-verde. Quindi il leader del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio, a Radio 24, ha sottolineato di nuovo di non avere in programma di fare alcun passo indietro su una manovra che sarà efficace perché "intende investire nel capitale umano di questo Paese" e, come ha scritto anche nei giorni scorsi sul suo profilo Facebook, il governo sa di aver preso la strada giusta, e perciò non si fermerà. Questo, soprattutto per due motivi: “Uno perché manteniamo le promesse, due perché siamo uno stato sovrano”, ha dichiarato Di Maio.

Secondo il ministro poi, in realtà i mercati non sono preoccupati per la manovra, ma se stanno subendo gli eventi è per “uno storytelling falso che l’Italia voglia uscire dall’euro e dall’Europa”, idea che è stata smentita non solo da Di Maio, ma anche dal titolare del Tesoro Giovanni Tria. Proprio per questo il ministro del Lavoro è fiducioso che “nelle prossime settimane lo spread comincerà a scendere perché saranno le settimane del dialogo con l’Unione Europea”, anche perché “quando si parla di intervenire vuol dire monitorare lo stato della situazione, sentire gli istituti di credito e vedere le criticità”, ha detto durante l’intervista.

È d'accordo anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Tria, il quale a sua volta ha spiegato che l’andamento negativo dello spread non è altro che il sintomo di un clima di "profonda incertezza politica" per la convinzione, appunto sbagliata, che possa esserci la volontà di far uscire l’Italia dall’Unione europea e dal sistema di moneta unica. L'unico che sembra definirsi apertamente preoccupato per l'andamento dello spread invece è il premier Giuseppe Conte che, durante un'intervista a Repubblica e La Stampa, ha spiegato:"Sicuramente se lo spread sale, o se comunque si mantiene alto a questo punto, è un problema, quindi dobbiamo augurarci che scenda. Abbassiamo tutti i toni. Facciamo sistema affinché ciò avvenga. Io sto lavorando perché lo spread si abbassi. Vogliamo e dobbiamo mandare un messaggio di fiducia".

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