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Manovra 2024

Manovra 2024, spunta una terza rata Imu: perché si rischia di pagare di più

Un emendamento dei relatori alla manovra, depositato ieri in commissione Bilancio, potrebbe far scattare una terza rata dell’Imu. Vediamo perché.
A cura di Annalisa Cangemi
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A sorpresa potrebbe arrivare una terza rata dell'Imu, in aggiunta alle altre due che già si pagano. I Comuni infatti avranno più tempo per fissare le aliquote Imu, e per comunicare eventuali variazioni delle aliquote per il 2023. Lo prevede uno degli emendamenti dei relatori alla manovra, depositato ieri in commissione Bilancio.

Solo per il 2023, in deroga alla normativa vigente, le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe "sono tempestive – si legge – se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023". Il termine per la pubblicazione delle delibere, ai fini dell'acquisizione della loro efficacia, è fissato al 15 gennaio 2024.

La norma, che rimanda quindi le scadenze del 14 e 28 ottobre, ha un impatto sui cittadini che possiedono un secondo immobile, chiamati a versare la seconda rata dell'Imu entro il 18 dicembre. Se le nuove aliquote comporteranno una differenza positiva, i contribuenti saranno di nuovo chiamati alla cassa entro il 29 febbraio 2024, senza sanzioni o interessi. Nel caso di una differenza negativa, qualora ci fossero sindaci virtuosi che vogliono tagliare l'aliquota dell'Imposta municipale, il rimborso è invece "dovuto secondo le regole ordinarie". Tradotto: chi ha versato la seconda rata in scadenza lunedì 18 dicembre, o si appresta a farlo, potrebbe essere costretto a mettere di nuovo mano al portafoglio, se dall'applicazione delle nuove aliquote deriverà una differenza positiva. Di fatto una terza rata.

L'emendamento riguarda in particolare circa 200 Comuni, cioè enti locali in ritardo con le delibere per fissare le aliquote Imu 2023, come Arezzo, Portofino, Pescasseroli o Anagni.

Fonti della maggioranza hanno provato a sminuire l'impatto della misura, sottolineando l'esiguo numero di Comuni toccati dall'intervento. Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. L'Unione nazionale consumatori accusa il governo: "È vergognoso – continua – che si voglia dare più tempo ai Comuni ritardatari per fissare le aliquote Imu, calpestando così facendo i diritti dei contribuenti".

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