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Manovra 2024

Manovra 2024, come cambiano il Superbonus, i bonus edilizi e le tasse sulla casa: chi paga di più

Il governo Meloni ha aumentato alcune delle tasse che riguardano la casa, dalla cedolare secca alla ritenuta d’acconto per chi usa bonus edilizi. Alcune agevolazioni andranno calando, come il superbonus 110% e gli incentivi all’acquisto di case green. Confermato invece il bonus mutui per under 36.
A cura di Luca Pons
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La manovra del governo Meloni prevede diversi interventi sul tema della casa: bonus edilizi, superbonus, cedolare secca e altro ancora. Ci sono misure che diventeranno più costose, come la cedolare secca (per alcuni) e le imposte per chi vende una casa ristrutturata con il superbonus. Ma anche bonus edilizi che verranno ridotti (e non saranno gli unici). Il testo della manovra, nella sua prima versione ufficiale, è arrivato in Parlamento: c'è tempo fino al 31 dicembre per approvarlo definitivamente.

Le novità sul Superbonus 110% in manovra 2024

Come è noto, quest'anno ufficialmente il superbonus è al 90% e l'anno prossimo passerà al 70%. Fino a fine dicembre 2023, il 110% resterà valido solo per alcune categorie, cioè per i condomini e le unifamiliari con lavori iniziati nel 2022. Per chi usa o ha usato il superbonus, però, ci sarà una novità: saranno più alte le imposte per vendere l'abitazione che è stata ristrutturata usato questo bonus.

Da gennaio, infatti, se l'intervento è avvenuto da meno di dieci anni – e se chi l'ha fatto ha usufruito di sconto in fattura o cessione del credito – si pagherà il 26% su tutto il guadagno ottenuto vendendo la casa. Normalmente, invece, quando si rivende una casa si possono detrarre dal calcolo delle tasse le spese effettuate per la ristrutturazione. Il nuovo principio, più punitivo, non si applicherà però agli immobili che sono stati ottenuti in eredità e a quelli che sono utilizzati come prima casa.

La cedolare secca al 26% per gli affitti brevi

Sulla cedolare secca si è molto discusso, e ancora adesso non è escluso che il governo intervenga sul testo ufficiale della manovra per cambiare la norma e venire incontro alle richieste di Forza Italia. Al momento, comunque, la norma è stata cambiata e l'imposta alzata, ma solo per alcuni. Invece che al 21%, la cedolare secca si alzerà al 26% per quei proprietari che affittano almeno due appartamenti in un anno. Si parla solo di affitti brevi, cioè quelli che durano fino a trenta giorni. Nascerà inoltre un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi.

Sconto Irpef sulle case green

Per chi compra le cosiddette case green, cioè gli immobili nuovi che rientrano nelle classi energetiche A o B (quelle migliori), quest'anno è stata in vigore una detrazione Irpef pari al 50%. Ma l'incentivo scadrà alla fine di quest'anno e non sembra che sarà rinnovato. Così, non ci sarà nessuna detrazione per incentivare all'acquisto di case più efficienti sul piano ecologico ed energetico.

Ritenuta d'acconto per i bonus edilizi

Per quasi tutti i bonus edilizi, escludendo solo il bonus mobili, il rimborso Irpef scatta solo se le fatture in questione vengono pagate con un bonifico. Questo deve essere il cosiddetto ‘bonifico parlante', cioè deve avere anche la partita Iva o il codice fiscale del beneficiario e indicare la legge che permette di ottenere il bonus. Finora su questo tipo di bonifici le banche hanno applicato una ritenuta d'acconto dell'8%, che andava allo Stato. Dal 2024, invece, questa ritenuta salirà all'11% del bonifico.

Bonus mobili

Tra i principali bonus edilizi che saranno rinnovati nel 2024, l'unico che vedrà un'importante riduzione è quello per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Il bonus mobili continuerà a valere il 50% delle somme spese per gli oggetti comprati nell'ambito di lavori di ristrutturazione di una casa. La differenza è che il tetto massimo per la spesa non sarà più a 8mila euro, ma a 5mila euro. Il massimo rimborsabile con detrazione Irpef, quindi, sarà di 2.500 euro e non più di 4mila euro.

Tassa sugli immobili all'estero

Ci sarà un leggero aumento nelle tasse da versare per chi possiede uno o più immobili all'estero. Oggi, l'imposta sul valore degli immobili situati all'estero (Ivie) è fissata allo 0,76%, mentre dal 2024 salirà all'1,06%. Resta comunque il fatto che, come negli scorsi anni, questa tassa non dovrà essere versata da chi usa l'immobile all'estero come abitazione principale, pur avendo la residenza in Italia.

Bonus under 36 per i mutui sulla prima casa

Il bonus mutui per under 36 viene confermato fino alla fine del 2024. Chi rientra in questa fascia d'età (come anche le famiglie monogenitoriali con figli minorenni e chi è in affitto in un alloggio Iacp) potrà avere una copertura per il mutuo sulla prima casa. La garanzia sarà al massimo dell'80% del totale del mutuo. C'è anche un requisito di Isee, che non deve superare i 40mila euro all'anno. In più, il mutuo richiesto deve essere pari a più dell'80% della casa che si acquista, inclusi gli oneri accessori. Le garanzie saranno erogate fino a esaurimento dei fondi, che saranno circa 280 milioni di euro.

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