Manovra 2023 approvata in Senato, dalla flat tax alle pensioni: le misure nella legge di Bilancio
La manovra del governo Meloni è legge. La legge di Bilancio è passata questa mattina al Senato, dopo l'approvazione avvenuta nei giorni scorsi alla Camera, con 107 sì, 69 no e un astenuto. Sono diverse le novità e altrettante le conferme, con la maggior parte dei fondi che vengono investiti sul contrasto al caro energia per i primi tre mesi del 2023. Nella manovra, però, ci sono anche molti altri provvedimenti, che vanno dagli interventi sulle pensioni all'abolizione del reddito di cittadinanza. Diverse le novità sul fisco, ma anche le politiche per le famiglie.
L'abolizione del reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza sarà di fatto abolito nel 2023. Ci sarà però una distinzione tra chi può lavorare e chi non può: a tutti i percettori ritenuti non occupabili il sostegno verrà erogato per tutto l'anno, poi – nel 2024 – dovrà entrare in vigore una riforma ancora da discutere che cambi la formula dell'aiuto; a tutti coloro che invece possono lavorare, il reddito di cittadinanza sarà tolto dopo averlo percepito per sette mensilità, perciò – realisticamente – a luglio cominceranno a perderlo.
Assegno unico e le politiche per le famiglie
Meloni ha spesso sottolineato l'importanza che il suo governo ha dato alle politiche per la famiglia. Con la manovra arriva un mese in più di congedo parentale retribuito all'80% per entrambi i genitori, di cui si può usufruire fino ai sei anni di vita del bambino. Per le famiglie c'è anche un ritocco importante all'assegno unico universale: l'importo del sostegno viene aumentato del 50% nel primo anno di vita di ogni figlio, e nel caso delle famiglie numerose – con più di tre bambini – l'aumento del 50% continua fino ai tre anni.
Flat tax e taglio del cuneo fiscale per i lavoratori
Sul fisco ci sono diverse novità, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi. C'è l'estensione della flat tax al 15% ai redditi fino a 85mila euro: i lavoratori autonomi, perciò, dal primo gennaio avranno questa ulteriore agevolazione. Per i dipendenti invece c'è il taglio del cuneo fiscale del 3% fino a 25mila euro di reddito, mentre per i redditi fino a 35mila euro il taglio è del 2%, ma è una sostanziale conferma delle misure già in vigore quest'anno.
Quota 41 e le altre novità sulle pensioni
Sulle pensioni ci sono diverse novità, a partire dal nuovo scivolo pensionistico per evitare lo scalone e il ritorno secco alla legge Fornero. Quota 41, che rimarrà in vigore per un anno, consiste nella possibilità – per chi ha raggiunto 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica – di andare in pensione anticipatamente. Viene pesantemente ridimensionata, invece, Opzione donna. C'è anche l'aumento delle pensioni minime a 600 euro per chi ha più di 75 anni.