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Manifestazioni no green pass, arrivano le nuove regole del Viminale: mascherina e niente cortei

Le manifestazioni no green pass proseguiranno, ma non potranno più paralizzare i centri storici con i cortei del sabato pomeriggio. La decisione arriva dal Viminale e serve a proteggere la salute dei cittadini, ma anche i commercianti che perdono l’incasso del sabato nel momento in cui bisogna risollevarsi. Le proteste potranno continuare, ma sotto forma di sit-in e lontane dagli obiettivi sensibili. Possibile anche l’obbligo di mascherina per contenere il contagio, visto quanto sta succedendo a Trieste.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le manifestazioni no green pass stanno diventando un problema per le città. Il principio della libertà di espressione e manifestazione va difeso, sempre. Ma dal Viminale si prepara una stretta per un motivo molto chiaro: non si possono paralizzare i centri storici di grandi città ogni sabato, con un impatto economico che può diventare devastante. Perciò sì, le proteste di chi non è d'accordo con l'introduzione dell'obbligo del green pass – e più in generale con la politica del governo durante la pandemia di Covid – potrà continuare a manifestare, ma non potrà più farlo in corteo in centro storico. Si potranno organizzare solo sit-in (anche se in teoria anche quello di Piazza del Popolo a Roma da cui poi è partito l'assalto alla Cgil lo era) che dovranno essere lontani dagli obiettivi sensibili.

Secondo quanto riporta il Corriere, la linea della ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, è stata già dettata alle autorità locali: "Garantire i diritti di chi dissente proteggendo però le attività economiche e la salute dei cittadini", questo è l'obiettivo. Insomma, già da questo fine settimana chi chiederà l'autorizzazione alle questure per manifestare ancora contro il green pass dovrà tenere conto delle nuove regole e considerare il fatto che non verranno più autorizzate come prima. Anche perché per i negozianti, soprattutto in vista del Natale, perdere gli introiti del sabato si traduce in un danno economico enorme, proprio nel momento in cui si cerca di rialzarsi.

A preoccupare è, chiaramente, il caso Trieste. Dall'inizio delle proteste dei portuali (e non solo), i casi di Covid sono aumentati esponenzialmente, tanto da segnare livelli record in Europa. Non c'è nessuna intenzione di replicare un caso simile in altre città italiane, soprattutto in un periodo difficile come questo dal punto di vista epidemiologico: nel limbo tra seconda e terza dose e con la quarta ondata che comincia a farsi sentire sull'incidenza dei contagi e sull'ospedalizzazione dei malati. Inoltre, proprio per questo motivo, il Viminale considera anche l'ipotesi di imporre l'obbligo di mascherina ai manifestanti.

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