Manifestazione CGIL 25 ottobre: “In piazza un milione di persone”
Un milione di persone in piazza per la manifestazione di sabato 25 ottobre organizzata dalla CGIL contro il Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi. A prevederlo è un sondaggio realizzato da Tecné su un campione di 1000 lavoratori maggiorenni, iscritti e non iscritti al principale sindacato italiano, che in larga maggioranza avrebbero dato la loro disponibilità a manifestare. La Cgil dal canto suo non si è espressa, nel timore che le previsioni possano non essere confermate dai fatti. Secondo Susanna Camusso comunque la sensazione è "che la manifestazione stia crescendo" e che "ci sia una grande attenzione anche tra i non iscritti". I posti prenotati venerdì scorso erano già oltre 120mila, al netto del Lazio: si tratta di persone che si apprestano ad arrivare via pullman, nave e treno: "Il 25 sarà una grande manifestazione, bella, colorata con tanti giovani, uomini e donne. Non ci rassegniamo all’idea che per uscire dalla crisi servano meno tutele e diritti", ha chiosato la Camusso.
Camusso: "Renzi promette 800 mila posti di lavoro? L'aveva fatto anche Berlusconi"
Il numero uno della CGIL non ha risparmiato una battuta velenosa al governo sul piano per il rilancio dell'occupazione nel paese: "800mila posti di lavoro creati dalla Legge di stabilità? L’aveva gia detto Berlusconi: un milione di posti di lavoro". Secondo Susanna Camusso la Legge di Stabilità "non cambia il quadro rispetto alla disoccupazione e non è una nostra malignità perché se guardiamo la nota di aggiornamento prevede il tasso di disoccupazione ancora all’11,2% nel 2018. Lo stesso Governo prevede che l’intervento a riduzione della disoccupazione non verrà attuato e quindi non si determina un’uscita dalla crisi". Secondo la leader del principale sindacato italiano l'esecutivo deve spiegare da dove arriveranno gli 800mila posti di lavoro. "Senza investimenti, pubblici e privati, vedo difficile ridurre di un terzo la disoccupazione".
Cisl: "Bene il bonus di 80 euro alle neomamme"
Ma se la CGIL è sul piede di guerra e si appresta a manifestare sabato 25, dalla Cisl arrivano segnali di distensione verso il governo. Il segretario Annamaria Furlan ha infatti detto: "Il bonus di 80 euro annunciato dal premier per le neomamme è certamente una nota positiva ma deve essere inserito all’interno di una concreta politica per la famiglia e di sostegno alla natalità in termini di migliori servizi sociali e assistenziali in tutto il territorio nazionale".