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Opinioni

Manette all’ultra-destra napoletana, ecco le intercettazioni (VIDEO)

L’ordinanza che ha portato agli arresti per esponenti di Casapound, Hmo e Blocco Studentesco: dalle mamme disperate per l’attività estremista dei figli ai progetti per aggredire e addirittura stuprare esponenti della comunità ebraica di Napoli. Gli attivisti pianificavano anche cosa scrivere su Facebook e come rispondere a stampa e professori su temi come l’Olocausto.
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Roma blindata, corteo Casapound

Mazze, caschi, coltelli, appostamenti. Agguati tra universitari, rossi e neri come negli anni Settanta. E invece siamo a Napoli, nel terzo millennio: ci sono studenti universitari, attivisti politici, alcuni dei quali “figli d'arte”, ovvero parenti di esponenti di primo piano della destra partenopea. Ad alimentare tutto ciò, l'odio: per la parte avversa, i “rossi”, i comunisti e quello razziale, nel caso specifico contro gli ebrei. Il tristemente celebre “Mein Kampf “di Adolf Hitler tenuto in sede, libro che qualcuno di loro pensa addirittura sia illegale perfino consultare. Uno scenario fatto di mamme e papà disperati per i figli rimasti intrappolati in uno spettro ideologico da anni Settanta, fatto di riunioni e “linea” da tenere, di manifestazioni e organizzazione.
Questo è il quadro che emerge dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, dalle videoriprese e dalle attività investigative portate avanti dal Ros dei carabinieri che oggi hanno determinato un blitz e una serie di provvedimenti cautelari fra gli aderenti a Casapound, Hmo e Blocco Studentesco. Nell'ordinanza, firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dal sostituto Luigi Musto tra i reati ipotizzati ci sono anche quelli di associazione sovversiva e banda armata. Dunque sono scattate le manette per Enrico Tarantino e Giuseppe Savuto, gli arresti domiciliari per Emmanuela Florino, leader di Casapound Napoli e figlia di Michele che fu senatore dell'Msi e storico animatore della “Berta”, la storica sede della destra, ubicata in via Foria a Napoli (locale ora sotto sequestro); per Aniello Fiengo, per Giuseppe Guida, Massimo Marchionne e Giovanni Senatore. Obbligo di dimora, invece, per Andrea Coppola, Raffaele Palladino e Alessandro Mennella.

Nelle intercettazioni emergono spaccati significativi, sia dell'azione dei movimenti napoletani dell'ultradestra sia rispetto all'impatto che determinate attività avevano ad esempio sulle famiglie degli attivisti. La madre di Andrea Coppola di Blocco Studendesco, quando chiama Savuto si rivolge così, in lacrime, chiedendo di escludere il figlio delle attività politiche:
Peppe io sono la mamma di Andrea, ascoltami bene, finitela con Andrea, lasciatelo stare, ma lo volete in galera a mio figlio, per colpa vostra? Mi avete rovinato un figlio. È arrivata una carta della Questura, si deve presentare per un fatto penale, io via avevo dato tutta la fiducia adesso non c'è niente da fare, vi siete presi il dito con tutta la mano. […] Toglilo da Casapound, toglilo da questo idealismo che non porta niente, lui deve studiare, lui studia Medicina ha un avvenire davanti”.

Eppure il giovane, secondo quanto riporta l'accusa all'interno dell'ordinanza è totalmente preso dalle attività politiche e non solo: “dichiara – si legge negli atti – di voler incendiare un negozio di un commerciante ebreo e voler violentare una studentessa ebrea solo per tale origine e per il rispetto che riceve in ambiente universitario anche da studenti palestinesi”:
L'orafo ebreo:
C. “che ne sai che è ebreo?”
X “Tiene la kippa in testa, tiene…”
C. “Vogliamo appicciare il negozio?”
X “C'ha le scritte dorate diciamo in faccia il muro… ha le cose…”

C. “Un sionista di merda proprio”

C. “Che c'entra che è napoletano? Anche questo parla napoletano ma è ebreo, poi questo fa schifo perché si mette la kippa in testa pure in televisione…”
X. “Gli ortodossi a Napoil non ci sono?”
C. “Come? Alla faccia del cazzo, vatti a fare un giro di sabato mattina a via chiaia”
X. “Ma come andasti, con qualche scusa andasti?”
X1 “Turismo”.

Ci sono altre conversazioni intercettate ambientalmente all'interno del circolo Berta di via Foria 15 dicembre 2011 fra tre indagati:
1. “Da me in facoltà c'è una ebrea che non la tocca nessuno, non la guardano…”
2. “Ma è bella?”
1. “Ma non, un cesso”
2. “Ma se tu vedi passa e la salutano tutti, gli arabi che la salutano con rispetto, si con rispetto. mi sta facendo stizzire troppo…Io a questa qua la devo vattere (picchiare) o la picchio o la stupro e le faccio uscire il sangue dal c…”
1. “Però, davanti a tutta la facoltà…”

E quando si tratta di "indottrinare" i novizi, Giuseppe Savuto, uno degli arrestati, parla così rivolge a un giovane militante non identificato, spiegandogli che su Facebook o comunque in pubblico dovrà evitare di tenere toni duri e negare ad esempio l'Olocausto:
Savuto: "Allora, dato che io vedo certe cose sul tuo profilo…"
Ragazzo: Certe cose sì, vabbé, le aggiungevo allora, prima di stare a Casapound".

Il riferimento è al passato di questo giovane militante, che aveva diffuso documenti di Forza Nuova, l'altro gruppo dell'estrema destra ‘rivale' di Casapound.
Savuto: "No, Forza Nuova… Forza Nuova non abbiamo niente a che spartire. Poi sul profilo Facebook quelli di Forza Nuova non dovranno comparire più"

Si pianifica tutto. Anche come rispondere a "tutte le domande che fa la stampa, i professori", in particolare con riferimento all'Olocausto: "Con i professori a scuola se tu dici una cosa del genere, pure a livello didattico… Pure per te, una cosa personale, i voti. Perché io pure sono d'accordo che non sono mai esistite le camere a gas e non c'è mai stata nessuna deportazione, sono il primo a dirtelo… Però in questo caso davanti a un professore, davanti a un giornalista…" Il gip spiega nell'ordinanza che l'obiettivo dell'indagato è "non sporcare l'immagine ufficiale di Casapound che vuole accreditarsi come un interlocutore credibile per le istituzioni".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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