Mandato zero, gli iscritti M5s votano su Rousseau per abolire il doppio mandato per i comuni
Dopo l’annuncio, arriva il voto sul mandato zero. Giovedì 25 luglio e venerdì 26 luglio gli iscritti del Movimento 5 Stelle saranno chiamati a votare sulla piattaforma Rousseau i documenti politici proposti dal capo politico, Luigi Di Maio, riguardanti la riorganizzazione del M5s. Non solo la nuova struttura nazionale e regionale, ma anche e soprattutto l’introduzione del mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero l’abolizione della regola del doppio mandato finora ritenuta intoccabile. L’annuncio della votazione è stato pubblicato sul blog delle stelle.
La votazione sulla piattaforma Rousseau verrà aperta alle 10 del 25 luglio e proseguirà fino alle 13 di venerdì 26, con l’obiettivo di “permettere la più ampia e consapevole partecipazione possibile”. Le votazioni arrivano “al termine di un percorso di partecipazione e consultazione attraverso l’area ‘Ascolto’ attivata dal 18 al 22 marzo 2019, che ha consentito di raccogliere oltre 6mila osservazioni”.
Mandato zero, chi potrà votare su Rousseau
La votazione non è aperta a tutti gli iscritti della piattaforma Rousseau e a tutti gli attivisti del Movimento, ma solamente a coloro i quali siano “iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato, come da regolamento adottato dal comitato di garanzia”. Inoltre, “gli iscritti aventi diritto di partecipare all’Assemblea potranno far pervenire eventuali osservazioni e/o considerazioni e/o opinioni entro le ore 12.00 di oggi mercoledì 24 luglio 2019, scrivendo alla mail assemblea@movimento5stelle.it”. La votazione sarà certificata da un notaio e “i risultati saranno depositati presso due notai”.
Cos'è il mandato zero
L'introduzione del mandato zero è stata annunciata da Luigi Di Maio e fa parte del piano di riorganizzazione del Movimento sia a livello nazionale che locale. L'idea del capo politico pentastellato è quella di non far valere il primo mandato di consiglieri comunali e municipali nel conteggio dei due mandati, il tetto massimo previsto per gli eletti M5s. In sostanza, si tratta di una deroga alla regola del doppio mandato che, per il momento, dovrebbe riguardare solamente i consigli comunali. La regola del doppio mandato, quindi, dovrebbe rimanere valida per i parlamentari e anche per i consiglieri regionali.