Maltempo, Musumeci: “Cambiamento climatico c’è da almeno 15 anni, non può più essere un alibi”
Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci ha reso un'informativa nell'Aula del Senato sul maltempo, e in particolare sui recenti eventi calamitosi, che si sono susseguiti dal 19 luglio in poi, che si sono abbattuti in particolare nelle Regioni del Nord, con pesanti nubifragi, e in Sicilia, dove estesi roghi hanno causato ingenti danni.
"Dal 19 luglio ci sono stati grandinate e forti raffiche di di vento, su Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Province autonome di Trieste e Bolzano. L'evoluzione della situazione è stata monitorata anche a livello centrale dal Dipartimento della Protezione civile, 24 ore su 24. Nel Comune di Lissone si è verificato il decesso di una donna, e una ragazza che dormiva in un campo scout è stata schiacciata da un albero. Al Sud ci sono state altri tre morti. Il nostro pensiero va a queste vittime".
"Il Cdm delibera lo stato d'emergenza. Tale deliberazione avviene sulla base di elementi tecnici, su proposta della Regione interessata. Finora sei regioni hanno presentata istanza preliminare per lo stato di emergenza. In questo momento non è possibile fornire una ipotesi di quantificazione delle esigenze, data la vastità del territorio e la specificità dei fenomeni che ci sono verificati" e le autorità competenti "sono al lavoro per consentire al Consiglio dei ministri di provvedere al più presto possibile alla dichiarazione dello stato di emergenza".
"Al Sud si sono toccate punte di 46-48 gradi, al di là di ogni record precedente", ha detto il membro del governo a proposito della situazione nel Meridione. "Per la legge quadro 352 del 2000 la competenza degli incendi boschivi è delle Regioni e delle Province autonome. Nella giornata del 25 luglio le richieste di soccorso aereo sono state 35. Nella stessa giornata si sono rilevate diverse criticità per la flotta aerea. In Calabria a causa delle temperature elevatissime all'aeroporto di Lamezia non è stato possibile far decollare gli aerei".
"Le Regioni maggiormente interessate dall'interruzione di corrente sono state Campania, Abruzzo, Puglia e soprattutto la Sicilia. Mentre la mia Isola faceva i conti con incendi devastanti alcuni giornali cercavano negli archivi mie inadempienze relative al mio precedente ruolo da Presidente di Regione. Preferirei esser contestato per l’attività di ministro ma comprendo benissimo, essendo stato all'opposizione. Quando si indicano percorsi e possibili obiettivi occorre essere sempre credibili, non certo immuni da errori. Credo di aver attraversato paludi senza mai prendere la malaria. Lo dico con umiltà, senza superbia, ma con la consapevolezza di aver fatto sempre il mio dovere".
"Se diciamo che la tutela del territorio è una priorità alle parole dobbiamo far seguire i fatti. Bisogna capire come la Sicilia sia arrivata a questa stagione di incendi. Il tema è il riproporsi di eventi calamitosi, che impone una riflessione seria. Il tema è la programmazione della prevenzione, la prevenzione strutturale. Le esercitazioni di Protezione civile devono partire dalla scuola elementare", ha detto il ministro, che è stato spesso contestato e interrotto durante il suo intervento.
Gran parte degli incendi nelle Regioni del Sud è "di origine dolosa, non sappiamo ancora se ad opera di piromani o di incendiari". Al di là di inasprimento delle pene realizzato nel 2021 occorre "esaminare l'opportunità di un'aggravante per il reato nell'esercizio delle proprie funzioni pubbliche. È un tema che sto affrontando con il collega Nordio", ha annunciato.
"La Commissione Europea ha avviato nel 2021 interlocuzioni con le industrie aeronautiche europee per verificare la possibilità di sviluppare un velivolo anfibio per sostituire i canadair che operano in regime di monopolio. Noi abbiamo avviato con la società per azioni Leonardo un colloquio e un'interlocuzione nella speranza che la società possa accettare di produrre e fornire, non solo all'Italia ma anche alla flotta europea, questo tipo di velivolo del quale purtroppo si avverte il numero limitato nei momenti drammatici di gestione della crisi", ha aggiunto.
"Il cambiamento climatico c'è da almeno 15 anni, non può più essere un alibi per quanti fanno finta di non capire che serve un cambio di passo", ha dichiarato Musumeci, "In quello che dico ci metto la faccia: la responsabilità dei cittadini debba essere tenuta in grande considerazione, perché la cultura del rischio non è sufficientemente diffusa. Servono interventi strutturali, che devono passare attraverso strumenti di pianificazione e programmazione. Non è solo un problema di risorse è un problema di priorità. Ho sentito accusare il governo di fare una cosa e poi di farne un'altra, a proposito dei fondi del Pnrr", in particolare sull'eliminazione di 16 miliardi, previsti anche per interventi contro il dissesto idrogeologico. "Studi dicono che le infrastrutture fluviale richiedono 6 anni e 8 mesi, rispetto alla media di 5 anni. I fondi destinati al dissesto idrogeologico non avrebbero potuto essere utilizzati entro la scadenza del 2026, gran parte di quei fondi sarebbe rimasta inutilizzata".