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Maiorino a Fanpage: “Pronti a cambiare le regole del M5S se serve, Grillo non abbia paura”

“Mettere dei paletti non è democratico e va contro lo statuto”, dice, intervistata da Fanpage.it, la senatrice M5s Alessandra Maiorino. Al centro dello scontro Grillo-Conte c’è il futuro assetto del partito e le sue regole. “Si discuterà di tutto”.
A cura di Giulia Casula
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Sono giorni di tensione quelli che sta vivendo il Movimento 5 Stelle. Al centro dello scontro a distanza tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte c'è il futuro assetto del partito che si appresta ad affrontare una nuova stagione poltica.

"Il Movimento ha fatto una scelta molto coraggiosa e visionaria che dovrebbe essere nelle corde proprio di Beppe Grillo: dare alla base, cioè ai nostri iscritti e iscritte, la facoltà di mettere qualunque cosa ritengano in discussione", dice a Fanpage.it la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino. In vista della Costituente di ottobre, infatti, fondatore e leader hanno espresso due visioni opposte rispetto alla possibilità di cambiare alcuni capisaldi del Movimento.

Grillo insiste sul fatto che simbolo, nome e regola dei due mandati per chi ricopre cariche pubbliche non siano negoziabili, mentre Conte si dice disposto a lasciare che siano gli iscritti a decidere. "È il nostro statuto a stabilirlo d'altronde. L'assemblea degli iscritti è sovrana", ribadisce anche Maiorino.

Secondo il comico, senza il tetto del doppio mandato c'è il rischio che il movimento finisca "per servire il potere" e non i cittadini. "Mettere dei paletti non sarebbe democratico, oltre che fuori dallo statuto. Decidere che alcune cose possono essere discusse e altre no denuncia, secondo me, anche una paura da parte di Grillo, perché non è detto che questi aspetti vengono poi discussi, anzi", osserva la senatrice. "Facendo così, paradossalmente, si stimola gli altri a farlo".

Per Maiorino il limite dei due mandati non rappresenta una garanzia della qualità di chi verrà selezionato per entrare nelle istituzioni. "Ho conosciuto persone di altre partiti, magari al quinto mandato, che sono persone ottime e che lavorano per la collettività; e ho conosciuto persone al primo mandato che dal primo giorno non hanno fatto altro che cercare il modo di soddisfare i propri interessi e di raggiungere i propri obiettivi personali. Purtroppo la questione è molto più complessa di uno o due mandati", dice.

"L'importante è che le persone continuino a svolgere il proprio ruolo in maniera disinteressata e per il bene collettivo. Una regola fissa non c'è ma credo che la base dovrebbe sempre avere l'ultima parola su chi va nelle istituzioni. Deve poter sempre selezionare chi poi entra nelle Istituzioni. Che sia per la prima volta o per la terza volta, non lo so, non è questo il punto", sottolinea.

La senatrice ne è sicura: il Movimento deve ritrovare "la scintilla" per cui è nato. "Parlo di un'ambizione, quella di cambiare la politica e la società italiana. Le regole servivano per darci la spinta. Sono le stesse che servono oggi? Non lo so, però secondo me, l'importante è che noi ritroviamo la motivazione per cui siamo nati. Le regole saranno quelle che si prestano meglio a portare avanti questa storia e non il contrario. Prima la missione e poi le regole", spiega ancora.

Il Movimento, insomma, è pronto a riformarsi, a costo di mettere in discussione anche la leadership di Conte se necessario. "Non ho problemi a discutere qualsiasi cosa, se penso che sia la cosa giusta da fare. Però qui non conta quello che penso, ma quello che pensano gli iscritti che sono molti di più e la cui intelligenza collettiva ho già avuto modo di apprezzare. Si discute di tutto, anche della sua leadership naturalmente, dall'apice alla base, purché ci siano delle proposte", precisa Maiorino.

Quali sono le aspettative per questa Costituente dunque? "Cosa ne uscirà è molto difficile a dirsi, però deve uscire un Movimento 5 Stelle più forte, più consapevole, più adulto, perché se non sarà così si saranno persi tempo e  una grandissima occasione", conclude la senatrice.

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