Maggioranza vuole una commissione d’inchiesta sul Superbonus, il M5s: “Gli si ritorcerà contro”
Una commissione d'inchiesta parlamentare dedicata al superbonus 110%, agli effetti che ha avuto sul bilancio dello Stato e ai vari cambiamenti che ha subito nel corso degli anni. La proposta è arrivata pochi giorni fa da Fratelli d'Italia, ma gli altri partiti del centrodestra hanno subito frenato (d'altra parte Forza Italia continua a chiedere una proroga per la misura). Il Movimento 5 stelle, invece, si è detto favorevole: "È dalla scorsa legislatura che faccio interrogazioni in continuazione al ministero dell'Economia sul tema, perché c'è poca chiarezza sui dati. Non so perché adesso il centrodestra si sta rimangiando la proposta. Forse perché, se partisse, verrebbero fuori moltissime contraddizioni?", ha detto il deputato M5s Emiliano Fenu a Fanpage.it. "Sono sempre stati d'accordo a prorogare il superbonus, e la loro narrazione sui buchi di bilancio non regge. Evidentemente c'è un basso livello di intelligenza politica".
La commissione d'inchiesta sul superbonus può nascere davvero o è una provocazione politica?
Dipende se loro hanno le idee chiare… Io sì, e sono sinceramente d'accordo a istituirla.
Perché?
È dalla scorsa legislatura che faccio interrogazioni in continuazione al ministero dell'Economia sul tema, perché c'è poca chiarezza sui dati. Fratelli d'Italia ha fatto la proposta, noi siamo d'accordo, eviterei di fare tutte queste interrogazioni e farei le domande direttamente in commissione. Non so perché adesso il centrodestra si sta rimangiando la proposta. Forse perché, se partisse, verrebbero fuori moltissime contraddizioni?
In effetti Lega e soprattutto Forza Italia sono sembrate tiepide, se non apertamente contrarie. Di quali contraddizioni parla?
Mi vengono in mentre tre esempi. Il primo: quando il superbonus è partito c'erano regole ferree sulle difformità edilizie, gli edifici che avevano difformità anche minime non potevano accedere all'agevolazione. Il ministro Brunetta fece in modo che ci fosse tolleranza su queste difformità, e da lì la misura è esplosa. Il secondo, per quanto riguarda il ruolo delle banche:: sarebbe interessante capire se ci sono state pressioni e richieste, da parte del governo Draghi e Meloni, nei confronti degli istituti di credito, per non acquistare più i crediti e disincentivare così l'accesso alla misura. Uno come il presidente Draghi, che conosce benissimo il funzionamento del mercato, ha deciso di modificare così tante volte le norme, ben sapendo che l'incertezza normativa è l'arma più efficace per bloccarlo.
L'ultimo esempio?
Il più evidente: proprio i partiti del centrodestra sono sempre stati d'accordo a prorogare il superbonus. Durante il governo Draghi, ma anche quello giallo-rosso.
Su questo punto, Lucio Malan (FdI) ha dichiarato che "anche Giorgia Meloni all’epoca si disse favorevole alla proroga, ma alla luce di quanto era stato prospettato. Ovvero che il costo fosse contenuto in termini accettabili".
Ma in base a cosa? Le detrazioni sono pubbliche e costantemente aggiornate, basta accedere al sito di Enea e si può scoprire molto semplicemente se stanno aumentando o no. Non era mica una sorpresa. Anche se dai dati, dai numeri del rendiconto dello Stato e della Nadef, è evidente che al netto delle sciocchezze che sentiamo in tv lo Stato è il soggetto che finora ci ha guadagnato più di tutti dal superbonus.
Il tema è complicato a livello tecnico, ci può spiegare perché secondo lei ha torto chi dice che il superbonus è costato troppo allo Stato?
Nei telegiornali si parla di ‘buco' nelle finanze pubbliche, ma se si guardano i documenti contabili (che sono pubblici) emerge una realtà diversa: nei due anni di maggiore implementazione del superbonus, le entrate per lo Stato sono aumentate di quasi 100 miliardi. I crediti d'imposta in genere hanno un effetto negativo sulle entrate statali, perché si versano meno imposte. Quindi, se c'è un problema, questo dovrebbe vedersi nelle entrate. E invece negli ultimi anni c'è stato un forte e costante aumento.
Per merito del Superbonus? Non è semplicemente dovuto alla ripartenza dopo il Covid?
Il Ministero dell’Economia, se già non l’ha elaborata e magari la tiene nascosta, dovrebbe finalmente redigere una stima delle maggiori entrate generate dal superbonus. La commissione d’inchiesta è l’occasione per sollecitarla. Le maggiori entrate sicuramente non sono tutte relative ai bonus edilizi e a quello che hanno smosso, ma in gran parte si. Oltre all'economia generata, hanno fatto emergere del lavoro sommerso: se non ci fossero stati bonus con obblighi di fatturazione, molti interventi edilizi sarebbero stati fatti in nero e non ci sarebbero state entrate fiscali. Ora il rischio concreto è che in edilizia si ritorni al nero.
Ed è sbagliata anche la narrazione sulle cifre spropositate spese per i crediti d'imposta: si parla di 140, 150 miliardi… Ho chiesto al ministero dell'Economia di sapere quanto ha speso lo Stato per scontare le imposte dei contribuenti da quando è nato il superbonus. Mi hanno risposto: 18 miliardi, di cui 13 presi dal Pnrr. Finora, quindi, lo Stato ci ha guadagnato.
E le storie di truffe che si sentono in vari casi di cronaca?
Spesso riguardano i bonus edilizi in senso ampio, soprattutto il bonus facciate o altri, mentre sul superbonus 110% le frodi sono state relativamente poche. Peraltro non si tratta di frodi che danneggiano lo Stato, perché l'Agenzia delle Entrate rifiuta quei crediti. Ci perde chi quei crediti li ha comprati senza fare accurati controlli.
C'è anche il problema dei crediti incagliati, quelli che sono stati accumulati ma adesso nessuno è disposto a comprare. Rischiano di perderci numerose imprese e famiglie.
Questo è un tema su cui il governo Meloni ha sempre detto di avere delle soluzioni in mano, ma poi non è intervenuto. E proprio il problema dei crediti incagliati si lega a un altro: quello di come si debbano considerare questi crediti legati ai bonus edilizi. Il governo li ha classificati come ‘pagabili', nonostante moltissimi siano incagliati e probabilmente destinati ad andare perduti. Senza entrare nel tecnico, è stato un artificio contabile per liberarsi spazi di bilancio, sperando che nessuno se ne accorgesse. In realtà poi l'Eurostat se n'è accorto, e adesso sta chiedendo risposte all'esecutivo. Anche questo si potrebbe approfondire con una commissione d'inchiesta.
Dopo la commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid-19, sembrerebbe un'altra mossa del centrodestra mirata anche a contestare l'operato dei governi Conte. C'entrano le europee che si avvicinano?
Nelle intenzioni del centrodestra probabilmente sì. Ma evidentemente c'è un basso livello di intelligenza politica. Nel caso della commissione Covid-19, ci si rende conto in fretta che i soggetti protagonisti in quel periodo sono state le Regioni, che gestiscono la sanità. E le Regioni in quel periodo erano per la maggior parte in mano al centrodestra. La stessa cosa vale sul superbonus: nasce per colpire una parte politica, ma è destinata a fallire. Probabilmente adesso hanno paura che la verità che può venire fuori gli si ritorca contro.