Maggioranza battuta sul decreto per l’emergenza rifiuti a Napoli. La Lega annuncia il No al provvedimento
L’emergenza rifiuti a Napoli continua con la sua appendice di problemi per la città e la Regione Campania, ma sta dando numerosi grattacapi anche al Governo e alla maggioranza parlamentare. E’ appena stata respinta con sei voti di differenza, a Montecitorio, la proposta di rinvio del relatore Agostino Ghiglia, del Pdl, che voleva rimandare in commissione il decreto legge sull'emergenza rifiuti in Campania. A votare contro è stata tutta l’opposizione, mentre a favore erano Lega e Pdl.
Ricordiamo che il decreto per permettere di trasportare i rifiuti campani in altre Regioni, senza passare per la Conferenza delle Regioni, era stato approvato dal CdM il 30 giugno, quindi il Parlamento lo dovrà approvarlo inderogabilmente entro il 30 agosto. E’ questo che sperano tutti gli amministratori campani e i cittadini napoletani che in questi giorni devono far fronte ad una situazione in via di peggioramento, con strade di nuovo invase dai rifiuti e roghi notturni che hanno causato manifestazioni di protesta in varie parti della città. Non basta infatti la buona volontà dei numerosi cittadini che si sono ingegnati in tutti i modi per far fronte al problema, né la solidarietà delle poche regioni che hanno deciso di accettare i rifiuti campani.
Il decreto fin dalla sua approvazione aveva spaccato i partiti di Governo, con la Lega che aveva votato contro, e tutti i politici del sud che si erano schierati contro gli uomini di Bossi. La spaccatura interna al Governo si è ripresentata questa mattina, quando gli uomini del Carroccio hanno preteso che nel decreto fosse previsto un nulla osta delle Regioni interessate al trasferimento dei rifiuti. Infatti, il Consiglio di Stato aveva sospeso l’ordinanza del Tar che fermava il trasferimento automatico dei rifiuti. Le pretese della Lega hanno fatto infuriare gli uomini campani del Pdl, da Paolo Russo a Nicola Cosentino passando per il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, che hanno minacciato di votare contro il primo articolo del decreto. A causa di queste tensioni il relatore Ghiglia aveva proposto il rinvio in Commissione Ambiente.
L'Aula ha iniziato, poi, ad esaminare gli ulteriori emendamenti al decreto, mentre per i parlamentari di maggioranza subito convocata una riunione urgente nella saletta di Montecitorio per affrontare la situazione venutasi a creare. Getta benzina sul fuoco Renato Togni della Lega che intervenendo in Aula ha detto che “i gruppi parlamentari presumibilmente manterranno la stessa posizione espressa in Consiglio Dei Ministri” e, poiché la Lega aveva votato contro, è un chiaro avvertimento che se il decreto dovesse rimanere com’è la Lega voterà contro.