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Maggioranza battuta alla Camera, i finiani: no alla fiducia

Altra battuta d’arresto per la Maggioranza di Governo, con i finiani che votano con l’opposizione su un emendamento alla ratifica del Trattato UE.
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Camera_deputati_centrodestra

Per la seconda volta in due settimane la cronaca parlamentare registra una sonora bocciatura del Governo su un tema estrememente delicato. Infatti, la maggioranza è andata sotto alla Camera dei Deputati su un proprio emendamento alla ratifica delle modifiche al Trattato dell'Unione europea che assegna all'Italia un seggio supplementare al Parlamento Europeo. Dopo una votazione a scrutinio segreto, l'emendamento, che in sostanza tendeva a ripartire i voti ottenuti alle Elezioni Europee sui 73 seggi previsti attualmente (invece che sui 72 iniziali), è stato bocciato con 290 no, 251 si ed un astenuto, con i finiani che hanno dunque votato con l'opposizione.

Come risultato immediato del voto, il seggio in più va all'Unione di Centro (come del resto precedentemente previsto in seguito all'approvazione in Commissione) invece che al Popolo della Libertà. Ma a preoccupare il Governo ed il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal quale in relazione al caso Carfagna – Mussolini era in giornata giunto un "invito al senso di responsabilità, alla sobrietà, al rispetto dei nostri militanti e dei nostri elettori che non approvano certo personalismi ed esibizionismi", sono soprattutto le conseguenze politiche del voto odierno, a partire dalle inevitabili polemiche. Le dichiarazioni di Italo Bocchino e Fabio Granata, che in sostanza ritengono che la maggioranza non esista più ed invitano di nuovo il Cavaliere a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato, hanno infatti provocato la risposta stizzita degli ex alleati di Governo. In particolare è stato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa a bocciare la linea dei finiani con un caustico commento che sottolinea l'impossibilità di agire concretamente da parte dei dissidenti: "E chi ha mai detto che ci sono le condizioni? Loro chiedono le dimissioni di Berlusconi, le dimissioni non ci saranno, quindi le condizioni evidentemente non ci sono".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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