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Madia: “Il dirigente pubblico che non licenzia un fannullone sarà licenziato”

Il ministro Madia conferma: “C’è l’obbligo per il dirigente di allontanare il dipendente entro 48 ore. Se non lo fa, viene a sua volta licenziato e incorre nel reato di omissione di atti d’ufficio”.
A cura di Redazione
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Come noto, il Consiglio dei ministri ha approvato qualche giorno fa il decreto legislativo che modifica l’articolo 55 del dl  165 del marzo 2001, modificando dunque la materia che regola il licenziamento disciplinare dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Come spiegato dal comunicato ufficiale, si tratta di un decreto che “interviene sulla disciplina prevista per la fattispecie di illecito disciplinare denominata falsa attestazione della presenza in servizio” e prevede “la sospensione obbligatoria dal servizio e dalla retribuzione in caso di illecito riscontrato in flagranza”, entro 48 ore dall’accertamento, con un procedimento disciplinare che dovrà concludersi entro 30 giorni.

Il Governo ha parlato di “lotta ai fannulloni” e oggi, con una intervista al Corriere della Sera, il ministro Madia conferma: “Puntiamo su una norma etica che va innanzitutto a vantaggio della maggioranza dei dipendenti onesti che purtroppo, per colpa di una minoranza di disonesti, sono accomunati sotto l’immagine di fannulloni”. Quanto alle scelte specifiche il ministro conferma che le procedure partiranno “per i casi di truffa con prove assolutamente evidenti”, ovvero quando ci siano “video e foto che documentino che il lavoratore non è presente in ufficio anche se risulta aver strisciato il badge”. In queste circostanze, aggiunge, “c’è l’obbligo per il dirigente di allontanare il dipendente entro 48 ore. Se non lo fa, viene a sua volta licenziato e incorre nel reato di omissione di atti d’ufficio”.

Il ministro precisa poi anche i contorni di una questione che nei giorni scorsi aveva scatenato ben più di una polemica: la possibilità che i dirigenti pubblici che non adempiano all’allontanamento del dipendente “fannullone” vadano in carcere. Per la Madia il dirigente inadempiente incapperebbe nel reato di “omissione di atti d’ufficio”, dunque “un reato che prevede la reclusione, ma sul se e come applicare le pene c’è il giudice”.

Una precisazione dovuta considerando che il comunicato del Governo (il testo del dl non è ancora disponibile…come al solito, tra l’altro) parla solo di:

Sono previste la responsabilità per danno erariale del dipendente, con una condanna minima pari a 6 mensilità, ove la condotta illecita abbia comportato un danno di immagine all’amministrazione, e la responsabilità disciplinare del dirigente che non proceda alla sospensione e all’avvio del procedimento

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