Ma quanto ci costerà l’aumento dell’Iva?
Le posizioni sono note da tempo, così come chiara è la situazione delle casse dello Stato: da una parte il Popolo della Libertà determinato a legare allo stop all'aumento dell'Iva persino il destino del Governo Letta, da un'altra i "realisti" che chiedono una "definizione delle priorità" e magari una revisione della decisione sull'Imu, in mezzo Saccomanni e Letta impegnati in una complessa operazione di mediazione. Sullo sfondo sempre i numeri di una operazione che è e resta molto complessa, almeno considerando le ricadute in termini economici.
Ufficialmente si stima che l'aumento di un punto percentuale dell'Iva valga circa 4 miliardi di euro sui 12 mesi e il Governo ha già trovato il modo di evitare che l'aliquota salisse al 22% dal primo luglio, recuperando il miliardo necessario a bilanciare il computo complessivo. Certo è che solo poche settimane fa, con la decisione di rinunciare alla tassazione sulla prima casa (e in attesa della definizione precisa della service tax), il Governo si è trovato ad aggiungere un ulteriore tassello al puzzle delle "risorse da reperire". Il tutto senza contare altre voci in uscita di enorme rilevanza, sociale (Cig, esodati, decreto scuola) o politica (rifinanziamento missioni all'estero, incentivi ambiente eccetera), che rendono arduo il percorso verso la legge di stabilità.
Un quadro preoccupante anche a giudizio della Commissione Europea (che si è fatta sentire per bocca del commissario Rehn), senza dimenticare che anche un aumento dell'Iva potrebbe non produrre gli effetti sperati (con l'aumento dal 20 al 21 percento, ad esempio, le entrate sono diminuite per effetto della contrazione dei consumi). Ed è per questo che la maggioranza è tornata a dividersi sulla rinuncia all'aumento dell'Iva, con Fassina e Brunetta ai ferri corti e con la sensazione che qualunque mediazione comporterà altri sacrifici e altre dolorosissime sforbiciate alla spesa pubblica.
Il tutto senza che sfugga la considerazione centrale, ovvero quella del peso che l'aumento dell'Iva avrebbe per le famiglie. I dati sono quelli "classici" (Cgia di Mestre, Federconsumatori, proiezioni Istat) e sostanzialmente concordano a grandi linee: per una famiglia di 4 persone l'aumento di un punto percentuale dell'Iva si tradurrà in un aggravio medio di 80 – 100 euro l'anno, cifra leggermente inferiore per nuclei di 3 persone. Ovviamente tutto cambierebbe in caso di aumenti selettivi: ma questa è un'altra strada, che il Governo batterà solo in caso di estrema necessità.