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Ma in mezzo a tutta questa propaganda, il governo si ricorda di Silvia Romano?

Dalle parti della Farnesina il silenzio lo chiamano “riserbo”. Anzi, ci dicono che è il “riserbo” che serve per portare avanti le trattative. Ma non si sa di nessuna trattativa. E nel Paese in cui si chiedeva “riserbo” per Giulio Regeni (a proposito, un abbraccio ai genitori di Giulio) una domanda viene spontanea, dritta dal cuore: ma in mezzo a tutta questa propaganda, Silvia Romano?
A cura di Giulio Cavalli
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Abbiamo il ministro che scrive al Corriere della Sera "prima gli italiani!" e che difenderà tutti i confini. Abbiamo un governo che promette sicurezza. Sicurezza dappertutto. Ciotole di sicurezza come tramezzini all'aperitivo. Ci hanno detto che quei quattro cenci che arrivano sulle navi sono o assassini, o bugiardi, o merce di scambio che arricchisce le mafie. Mai persone, mai. E poi stuprano "le nostre donne". Non sono mai persone. La propaganda ufficiale, piaccia o meno, promette che difenderà anche l'ultimo degli italiani concentrando tutti gli sforzi su quello, a costo di fregarsele (anche con una cera fierezza) di quegli altri.

E Silvia Romano? Dico, ve la ricordate ancora Silvia Romano? Ve la ricordate la sua faccia con gli occhi grandi, il naso appuntito e i suoi lunghissimi capelli? La cooperante di Roma sequestrata due mesi fa in Kenya, nel villaggio di Chakam., Su Silvia Romano, silenzio. Quei silenzi spaventosi. Quei silenzi che sembrano preludi di dimenticanze già programmate e che sottendono un disaffezioni dell'opinione pubblica che in questi casi risulta pericolosissima. Da settimane non trapela nessuna novità. Potrebbe essere per questioni di sicurezza? Difficile, visto che membri del governo stesso nelle prime settimane avevano gridato ai quattro venti di essere vicini alla sua liberazione grazie a una proficua collaborazione con il Kenya. Silenzio. Silenzio dappertutto.

Novembre era stato il mese dell'ottimismo: la polizia aveva individuato tre sospettati e arrestato uno di questi. Era partito un pattugliamento della foresta dove si crede potrebbe essere Silvia Romano, un luogo scarsamente popolato, con qualche capanna sparsa, popolato soprattutto da gente di etnia Orma. Anche il promesso aiuto degli abitanti locali intanto è scemato, quasi finito.

Il mese di dicembre è stato arrestato Ibrahim Adan Omar, sospettato di essere uno dei rapitori. Accanto a lui un alto ufficiale del Kenya Wildlife Service, servizio parchi e altre persona accusate di potare cibo all'ostaggio. Sembrava tutto a un passo.

Il 26 dicembre il comandante della polizia regionale Noah Mwivanda (mica uno qualsiasi) aveva affermato con certezza che la ragazza era ancora viva ed era ancora in Kenya. Il 3 dicembre il nostro ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi ha incontrato il comandante della polizia regionale Noah Mwivanda e hanno ribadito il massimo impegno.

Dalle parti della Farnesina il silenzio lo chiamano "riserbo". Anzi, ci dicono che è il "riserbo" che serve per portare avanti le trattative. Ma non si sa di nessuna trattativa. E nel Paese in cui si chiedeva "riserbo" per Giulio Regeni (a proposito, un abbraccio ai genitori di Giulio) una domanda viene spontanea, dritta dal cuore: ma in mezzo a tutta questa propaganda, Silvia Romano?

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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