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Ma davvero ora Berlusconi può stare sereno?

Cosa cambia dopo la sentenza Ruby? Davvero Silvio Berlusconi può stare sereno dal punto di vista giudiziario?
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La sentenza d'appello nel processo Ruby ha evidentemente riportato il sereno su Arcore e, meno logicamente, riaperto il dibattito sul peso di Forza Italia in Parlamento e nel Paese. Da più parti ci si è chiesto cosa cambierà ora per il Governo Renzi e, più direttamente, quanto inciderà la sentenza sul percorso di riforme costituzionali per il quale è necessario il "lavoro comune" fra Partito Democratico e Forza Italia. Tendenzialmente gli analisti, pur da punti di vista differenti, sono concordi nel sottolineare che l'assoluzione piena di Berlusconi rafforzi il patto con il Presidente del Consiglio, proprio perché "non cambia lo stato delle cose" e, almeno nella lettura dei suoi sostenitori, restituisce al leader forzista "l'onore e l'integrità morale", smantellando il "teorema della Procura di Milano". Se ciò è vero però, vale la pena di ribadire che non è in discussione nemmeno la sostanziale subalternità di Forza Italia, determinata dal risultato elettorale delle Europee, dai mal di pancia interni, dalla scissione degli alfaniani e, ovviamente, dall'estromissione dal Parlamento di Silvio Berlusconi (a causa di quella stessa legge Severino che, secondo una parte degli analisti, sarebbe all'origine della mancata conferma della condanna di primo grado…peraltro emessa con la stessa legge Severino in vigore). Insomma, come confermato ufficialmente da entrambe le parti, non è l'assoluzione a garantire la tenuta del patto del Nazareno, che invece dipende dalla volontà politica, dalle scelte strategiche, da interessi comuni e dai (tanti, troppi) problemi interni, tanto del Pd quanto di Forza Italia.

I processi ancora a carico di Berlusconi

Chiarito ciò, resta un enorme punto interrogativo: Silvio Berlusconi è davvero al riparo da ulteriori guai di natura giudiziaria? Nemmeno per sogno, ovviamente. Cominciamo infatti col dire che la procura potrebbe fare ricorso in Cassazione contro la sentenza in Appello, con lo slittamento dei tempi per il pronunciamento decisivo di almeno 12 mesi. Poi è ancora in piedi il Ruby ter, per il quale è stata presentata una richiesta di proroga alle indagini, con Berlusconi che rischia di essere incriminato per la presunta corruzione delle testimoni già ascoltate dai giudici durante il dibattimento milanese.

Resta in piedi la vicenda della compravendita di senatori, con il dibattimento fissato per il prossimo 17 settembre al Tribunale di Napoli: il Cavaliere è accusato di aver "lavorato" per far passare dalla sua parte l'allora senatore dell'Italia dei Valori Sergio De Gregorio, in modo da affossare il Governo allora guidato da Romano Prodi (che è stato sentito come teste ed ha spiegato di non essere "mai stato informato su fatti specifici", riferendo di "semplici chiacchiere quotidiane").

C'è poi la questione delle escort a Bari, per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, il quale, nella ricostruzione degli inquirenti, avrebbe indotto Tarantini a mentire alle autorità giudiziarie. Infine (ma siamo nell'ambito dei risarcimenti), fra qualche settimana potrebbe arrivare la sentenza sul lodo Mondadori, con i giudici che dovranno decidere se alla Cir di De Benedetti spettano altri 30 milioni di euro. Insomma, un percorso ancora costellato di mine ed una partita, quella con la magistratura, tutt'altro che finita. Ecco perché negli ambienti forzisti sono pronti a giurare che l'appeasement di Berlusconi nei confronti di Renzi è destinato a finire quando il Governo metterà mano alla riforma della Giustizia. Quella sarà la sede per conoscere la reale forza del legame tra l'uomo di Arcore e l'inquilino di Palazzo Chigi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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