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Opinioni

Ma davvero Giuliano Amato è l’uomo che riformerà la politica italiana?

La riforma dei partiti (e dei meccanismi di finanziamento pubblico) nelle mani di Giuliano Amato, storico esponente del Partito Socialista dell’era Craxi. E ovviamente non mancano le polemiche, da destra e da sinistra…
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Giuliano-Amato

Non poteva certo passare sotto silenzio la nomina di Giuliano Amato quale consulente "particolare" del Presidente del Consiglio Mario Monti in vista della (non più rinviabile, a quanto sembrerebbe) riforma dei partiti. Amato in realtà sembrerebbe essere l'uomo per tutte le stagioni e per tutti i compiti, dal momento che il suo nome spunta magicamente fuori ogni qualvolta si rende "improvvisamente vacante" un'incarico di prestigio e di responsabilità. Dalle prime supplenze a via XX settembre e a Palazzo Chigi negli anni bui post – Tangentopoli, fino ai rumors che lo volevano proprio al posto del suo nuovo "capo". Quello che però sorprende non è tanto il ricorso ad una personalità di lungo corso, un tecnico – politico o un politico – tecnico tra l'altro, quanto piuttosto la materia, il campo nel quale il Governo si prepara ad intervenire. Insomma è evidentemente un segnale quello inviato da un tecnico che affida ad un tecnico esterno la riforma della politica nella sua componente più indipendente ed intoccabile per definizione (i partiti appunto). A maggior ragione se si considera il fatto che gli stessi partiti sembravano aver raggiunto un accordo di massima e in particolare il Partito Democratico si era spinto molto avanti, formulando una proposta concreta (in tema di finanziamento pubblico ai partiti), che, come vi abbiamo raccontanto, rappresentava certamente un passo in avanti importante e sulla quale avrebbero tranquillamente potuto convergere le altre componenti della sfera politica.

La strategia di Monti e le paure dei partiti – E' abbastanza evidente che come scrive Marco Sarti su Linkiesta, quella di Monti appare "una sfida alla sua maggioranza. Peggio, un commissariamento del Parlamento. Una pubblica smentita alle promesse di Pierluigi Bersani, Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini". Resta però da capire come il Professore intenda muoversi su un pericoloso triplo binario. In effetti a ben vedere, trovare la quadra non potrebbe essere più difficile per una serie di motivi. In primis Monti deve "onorare impegni presi altrove" e ottenere una ragionevole diminuzione della spesa anche in quest'area. D'altro canto il Professore deve decidere fino a che punto gli conviene alzare il livello dello scontro con quei partiti che in un modo o nell'altro continuano a sostenerlo in Parlamento (e qualcuno ha visto nella recente debacle parlamentare sulle pensioni dei manager un primo "avvertimento"). Ed infine deve cercare di non pregiudicare ulteriormente il consenso di cui gode nel paese, anche in considerazione degli ultimi sondaggi estremamente preoccupanti. E Giuliano Amato, con tutto il dovuto e necessario rispetto, è davvero l'uomo giusto?

Mi scusi, lei cosa pensa di Giuliano Amato? – Posta in questi termini probabilmente la domanda suona come una semplice provocazione. Certo è che la nomina del Professore come consigliere dell'altro Professore ha spiazzato un po' tutti anche al di fuori della "partitocrazia tradizionale". C'è chi ha scelto la linea "soft", come Sappino su L'Espresso:

Ma è lo stesso Giuliano Amato che è stato due volte Presidente del Consiglio, ministro degli Interni, del Tesoro nonché delle Riforme Istituzionali? E’ il Giuliano Amato che si ritirò dalla politica nel 2008 dopo una carriera istituzionale lunga cinquant’anni? Ma se aveva idee brillanti in proposito non poteva tirarle fuori all’epoca?

C'è chi si affida al solito proverbiale savoir faire come Domenico Ferrara sul Giornale: "E' indubbio il merito del premier Monti: resuscitare i morti. E se a ciò si aggiungono le malefatte e i provvedimenti di Amato, il quadro non promette niente di buono". E chi come Beppe Grillo continua la sua opera di demolizione (e con indubbia efficacia in questo caso):

è uno schiaffo agli italiani. Una pernacchia. Un potente vaffanculo della Casta. Una provocazione. E' come buttare un fiammifero acceso in un pagliaio. Qualche volta mi chiedo se Monti e il Trio Lescano che lo appoggia abbiano veramente capito dove si trovano, in quale momento storico. Giuliano Amato ha una certa esperienza nel maneggiare i soldi e di finanziamenti pubblici, è stato tesoriere del PSI di Craxi. Uno dei rari casi in cui il tesoriere fa carriera e il capo finisce sotto accusa e latitante. L'esatto contrario dei tesorieri Belsito della Lega e di Lusi della Margherita. Si invocano i tagli e si imbarca un tizio che prende 32.000 euro di pensione al mese. E' uno scherzo di Carnevale?

Insomma, la mossa di Monti ha messo (quasi) tutti d'accordo e non era semplice riuscirci. Da parte nostra, resta ancora una domanda inevasa: Serviva davvero un altro tecnico?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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