M5s verso la costituente, lo sfogo di Conte contro Grillo: “Un padre dà la vita non la morte”
Nuovo capitolo nello scontro Grillo-Conte. Dopo l'ultimo video pubblicato dal comico in cui aveva rivendicato, in qualità di creato del Movimento 5 stelle, il diritto alla sua estinzione, è arrivata la risposta del leader.
Per Giuseppe Conte l'idea di permettere al fondatore di estinguere il partito e per poi doverne rifondare un altro da zero, non più legato alla figura del garante, è fuori discussione. "Un padre ha diritto a dare vita ai propri figli, non la morte", ha replicato ieri sera a termine di un evento organizzato a Cesena, in vista delle prossime elezioni Regionali in Emilia-Romagna.
Nel suo ultimo Conte è netto: no a padri-padroni e ad atti di prevaricazione. "Quindi non esiste la possibilità che ci si arroghi con prepotenza il diritto di determinare un’estinzione", ha spiegato l'ex premier.
Nessun commento rispetto alle frasi di Grillo che aveva suggerito al leader a fondare "il suo partito dai 22 mandati", definendolo sarcasticamente "il Mago di Oz". Ma è chiaro che Conte rispedisce l'invito al mittente. "Il Movimento oggi è la comunità degli iscritti, al di fuori di questi esistono concezioni padronali che non si giustificano per le forze politiche", ha detto ancora.
Il leader non pare intenzionato a lasciare la guida del partito salvo, come ha spiegato più volte, non siano gli stessi iscritti a chiederlo. Su questo, così come soprattutto sul ruolo di Grillo all'interno del Movimento, tutto è rimandato al 23 e 24 novembre, data dell'Assemblea costituente.
Sul tavolo c'è la questione del contratto da 300mila euro che lega il comico al partito, che Conte ha già anticipato di non voler rinnovare, essendo venuta meno la funzione di "comunicatore" di Grillo. Anzi, secondo i vertici del M5s, quelli messi in piedi dal comico genovese negli ultimi tempi sarebbero addirittura "atti di sabotaggio e di controcomunicazione".
Per la resa dei conti dunque, si dovrà attendere l'assemblea che deciderà sul futuro assetto del Movimento. Alcuni suoi capisaldi, come il simbolo o il limite dei due mandati per chi ricopre cariche pubbliche, potrebbero essere modificati, mentre i poteri di Grillo potrebbero uscire decisamente ridimensionati. Tra le richieste presentate nei mesi di raccolta delle proposte, alcune si spingono persino a eliminare una volta per tutte il ruolo del garante.
In attesa dell'ultima fase, si è concluso nel frattempo il lavoro dei 300 iscritti estratti a sorte che "hanno potuto confrontarsi in un clima amichevole e costruttivo", affrontando le "complesse questioni che sono state loro sottoposte con serietà", si legge nel comunicato pubblicato poco fa sul sito del Movimento e firmato da Conte stesso.
Il lavoro di questi mesi, che Conte definisce "un processo dal basso", culminare l'8 novembre in un documento contenente i principali temi che verranno portati al voto in Assemblea. Ma "non è finita qui", annuncia il leader. "Ci saranno altri spazi di dibattito in cui tutti voi potrete intervenire, e dimostreremo anche all’esterno ciò che per noi è già molto chiaro: la nostra comunità è più viva che mai", conclude.