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M5s sventola bandiere della Palestina alla Camera, le opposizioni: “Italia riconosca Stato palestinese”

Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra chiedono a Meloni di essere presente in aula per riferire sulle conseguenze dei bombardamenti israeliani su Rafah. I 5S sventolano le bandiere palestinesi alla Camera e denunciano: “L’Italia continua a esportare armi a Israele”
A cura di Pietro Forti
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Il riconoscimento dello Stato della Palestina è tornato al centro del dibattito anche in Italia, dopo il riconoscimento ufficiale da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia. Durante la seduta della Camera dei Deputati, oggi i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno sventolato bandiere della Palestina e della pace durante l'intervento del deputato e vicepresidente del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi.

Tre dei partiti dell'opposizione (M5s, Partito Democratico e Alleanza-Verdi Sinistra) hanno richiesto la presenza della premier Giorgia Meloni in Aula per un'informativa sulle conseguenze delle azioni militari israeliane a Rafah. Nei giorni scorsi, il Movimento ha presentato una mozione per il riconoscimento da parte del governo italiano dello Stato palestinese entro i confini del 1967; allo stesso modo, anche il Pd e Avs hanno dichiarato che l'Italia è tenuta a riconoscere la Palestina. La presidente del Consiglio ha incontrato sabato il premier palestinese Mohammed Mustafa a Roma, poche ore dopo la decisione da parte del governo di riprendere i finanziamenti all'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi), ma non si è parlato di alcuno sviluppo verso una legittimazione da parte italiana dello Stato di Palestina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani nei giorni scorsi ha dichiarato che il governo sarebbe favorevole ma che un passo analogo a quello fatto da Spagna, Irlanda e Norvegia sarebbe problematico: "Noi siamo favorevoli a lavorare alla nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele – ha detto il vicepremier – Siamo anche pronti a lavorare a una soluzione che ne favorisca la nascita, finita la guerra, con una sorta di amministrazione dell'Onu. Ma passi che servono soltanto a creare tensione non servono".

"La presidente del Consiglio da una parte dichiara di essere favorevole alla logica dei due popoli e due Stati, ma quando c'è da votare all'Onu per il riconoscimento dello Stato della Palestina l'Italia si astiene – ha detto il deputato 5s Ricciardi – L'Italia si aggiunga ai 143 Paesi che hanno riconosciuto la Palestina, ultimi Spagna, Irlanda e Norvegia. Meloni venga in Aula per la nostra mozione e si prenda, una volta nella vita, una responsabilità. Non dobbiamo mai avere paura di riconoscere a una comunità la possibilità di stringersi intorno a una bandiera". Dopo queste ultime parole, i parlamentari intorno a Ricciardi hanno esposto diverse bandiere della Palestina e una della pace: a questo punto l'intervento del deputato è stato interrotto dalla vicepresidente della Camera Anna Ascani.

L'export di armi italiano verso Israele

Il vicepresidente del Movimento nel suo intervento si è soffermato anche sulla vendita di armi a Israele: "Quando andiamo a vedere alle dogane alla voce ‘esportazioni' di bombe, granate, missili e altre munizioni – ha aggiunto Ricciardi – vediamo che dal dicembre del 2023 al gennaio del 2024 dall'Italia sono partiti due milioni di euro di materiale verso Israele, quando ci era stato detto che non avremmo esportato armi. Questo sta facendo il governo italiano".

Il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva dichiarato che, con l'inizio della guerra, l'export italiano di armi verso Israele si era fermato: "Dopo il 7 ottobre non sono state concesse nuove autorizzazioni per l’export di armi a Israele – aveva spiegato a marzo Crosetto – Le licenze autorizzate prima del 7 ottobre erano state già in gran parte utilizzate, per la parte restante la valutazione è stata caso per caso. In ogni caso non riguardano materiali che possono essere impiegati contro i civili di Gaza".

"Dov'è finita la mia gamba, mamma?", in Aula il dolore delle vittime dei bombardamenti

Anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Alleanza Verdi-Sinistra, e Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, hanno preso parola oggi in Aula. Il primo ha riportato le parole di un bambino palestinese di quattro anni ricoverato in Egitto, al Cairo: "Dov'è finita la mia gamba, mamma?".

"Torno a chiedere in questa Aula una informativa urgente a Meloni e Tajani su quali iniziative stiamo prendendo come Italia. Lo faccio con una angoscia crescente, dopo gli attacchi della scorsa notte a Rafah, con bambini bruciati vivi dalla morte venuta dal cielo. Questi sono giorni speciali: finiscono le scuole, molti di noi assistono alle recite di fine anno, ci arrivano le immagini di quei bambini felici – ha aggiunto il deputato dem – Negli stessi attimi non possiamo distogliere lo sguardo da quelle immagini di odio, di distruzione della vita, di quelle stragi di innocenti che arrivano da lì. Sono immagini che ci perseguiteranno per decenni se non troviamo la forza di reagire".

Provenzano si è espresso anche sul processo di riconoscimento della Palestina, percorso avviato e mai concluso dall'Italia quasi dieci anni fa: "Esprimiamo un grande apprezzamento a Spagna, Norvegia e Irlanda per un atto che serve a preservare la prospettiva dei due popoli due stati – ha chiosato Provenzano – È tempo che anche l'Italia si unisca onorando un impegno che questo parlamento si era assunto nel 2015".

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