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M5S si conferma primo partito d’Italia al 30,2%, ma la maggioranza di governo è lontana

Secondo le ultime rilevazioni realizzate dall’istituto demoscopico Demopolis nel mese di aprile, il Movimento 5 Stelle risulta essere il primo partito d’Italia con il 30,2% dei consensi, seguito dal Partito Democratico al 27% e dalla Lega Nord al 12,7%.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Movimento 5 Stelle si conferma nuovamente il primo partito d'Italia con oltre il 30% dei consensi, 3 punti percentuali in più rispetto al Partito Democratico. A rilevare il dato è il Barometro Politico di aprile 2017 elaborato dall'istituto demoscopico Demopolis. M5S risulta saldamente al primo posto il classifica con il 30,2% delle preferenze, il Partito Democratico raggiunge la seconda posizione totalizzando il 27% delle preferenze, mentre al terzo posto, con uno stacco di oltre 14 punti percentuali, si trova la Lega Nord di Matteo Salvini, con il 12,7% dei consensi, seguita da Forza Italia al 12,5% e Fratelli d'Italia al 4,9%. Tutte e tre insieme, le liste della probabile coalizione di centrodestra raggiungerebbero il 30,1% delle preferenze, tre punti percentuali in più rispetto ai 27% rilevati lo scorso novembre, tallonando quindi il Movimento 5 Stelle. Il Movimento Democratici e Progressisti, fondato dagli scissionisti del Partito Democratico e di Sinistra italiana, risultano riscuotere il 4,3% dei consensi, mentre Alternativa Popolare di Angelino Alfano tocca quota 3,2%. Sotto la soglia del 3% tutte le altre liste. L'affluenza, secondo le rilevazioni del Barometro politico, si attesta al 64%, in calo di 11 punti percentuali rispetto a quella rilevata in occasione delle politiche del febbraio 2013.

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Secondo le rilevazioni di Demopolis, il Movimento fondato da Beppe Grillo conferma ormai da mesi il suo consenso nazionale, in costante crescita nonostante le vicende locali, come ad esempio la scomunica della candidata genovese Marika Cassimatis o l'inchieste sulle firme false di Palermo, che sembrano non scalfirne il potenziale. Il PD, dopo la flessione determinata in ampia parte dalla sconfitta referendaria dello scorso 4 dicembre, ha invece recuperato un punto percentuale nel corso delle ultime settimane, soprattutto grazie all'effetto Primarie.

"Ciò che emerge con chiarezza dalle intenzioni di voto è che nessuna maggioranza sarebbe oggi possibile alla Camera e al Senato, a chiusura delle urne, con la legge elettorale in vigore: il Movimento 5 Stelle avrebbe a Montecitorio 195 seggi, il Partito Democratico con AP ne conquisterebbe 198; i tre partiti di Centro Destra, in totale, 194. Tre schieramenti di fatto al 30%, tutti decisamente distanti dalla soglia di 316 seggi richiesta per dar vita ad un Governo”, ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento.

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