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Terremoto nel M5S: dissidenti espulsi si dimettono da senatori

Orellana, Campanella, Battista e Bocchino avevano criticato Grillo sulle consultazioni con Renzi. La Rete ha votato a favore della loro espulsione, ma i senatori insieme ad altri colleghi hanno annunciato le dimissioni da parlamentare.
A cura di Biagio Chiariello
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Update 21.00 – Sei deputati pronti a lasciare il gruppo – Dopo l'espulsione dei dissidenti decisa dalla rete e le dimissioni da senatori dei diretti interessati, nel Movimento Cinque Stelle c'è fibrillazione tra chi è pronto a lasciare il gruppo e chi intende dimettersi da parlamentare.  In tutto sarebbero un decina gli esponenti del M5S pronti a lasciare il partito a seguito delle espulsioni. Tra questi c'è anche il deputato Alessio Tacconi, che già ieri aveva chiesto di essere accomunato ai quattro senatori dissidenti. Intervistato nel corso del programma radiofonico La zanzara su Radio24, il deputato ha annunciato che insieme a lui ci sarebbero altri cinque colleghi. "Esco dal gruppo dei 5 stelle alla Camera e con me ci sono altri cinque deputati" ha dichiarato Tacconi, aggiungendo: "Con questo voto si è dimostrato che non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio. Nel movimento comandano loro, di fatto sono il braccio e la mente. Il sistema di voto è in mano alla Casaleggio Associati e ci dobbiamo per forza fidare. Se fosse affidato a terzi sarebbe più trasparente, non lasciando spazio a dubbi".

Update: 19.10 – La rete ha deciso l'espulsione dei dissidenti. Come da programma si sono concluse alle 19 le consultazioni on line tra gli iscritti del M5S che hanno sancito l'esplulsione dei quattro senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. Ratificata dunque la delibera di espulsione decisa dall'assemblea dei parlamentari. Su 43.3698 iscritti hanno votato a favore della delibera di espulsione 29.883 iscritti certificati, mentre i voti contrati sono stati 13.485. A comunicarlo lo stesso Beppe Grillo che su twitter ha scritto: "Grazie a tutti coloro che hanno partecipato".

Update 18.40 – Orellana: "Mi dimetto da senatore". Mentre online si continua a votare sull'espulsione dei cinque dissidenti del M5S, uno di loro, il senatore Luis Alberto Orellana, a SkyTG24 ha annunciato di aver presentato le dimissioni da Senatore. Lo hanno seguito a ruota Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Lorenzo Battista che hanno deciso di dimettersi anticipando il verdetto della rete, e il senatore Maurizio Romani che su Facebook scrive: "Oggi rassegno quindi le mie dimissioni da senatore della Repubblica per lealtà e fedeltà allo Stato e alle Sue istituzioni, agli ideali stessi del Movimento 5 stelle e alla mia coscienza di uomo e di cittadino". Il M5S quindi è sempre più spaccato al suo interno. Dopo il caos durante la riunione in Parlamento, dove l'assemblea del movimento ha votato a favore dell'espulsione dei dissidenti stabilendo, però, che la decisione finale spetta alla rete, molti i deputati e i senatori che hanno minacciato di abbandonare il gruppo e di dimettersi.

UPDATE 14.35 – M5S, fonti parlamentari: "Bencini, Mussini, Romani e Bignami si dimettono" – "Basta. Voglio tornare a casa, così non va". Sono le parole pronunciate, tra le lacrime, dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Bencini, poco prima di lasciare l'incarico a Palazzo Madama, contraria alle espulsioni dei quattro dissidenti per le critiche al leader pentastellato. Ma ci sarebbero altri tre senatori Cinque Stelle in procinto di abbandonare il gruppo parlamentare ‘grillino'. Tra questi, secondo fonti parlamentari, ci sono Maria Mussini, Maurizio Romani e Laura Bignami.

Luis Alberto Orellana (nella foto), Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino, i quattro senatori dissidenti del Movimento 5 Stelle, devono essere espulsi. L'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari ‘grillini' ha infatti votato a favore dell'avvio della procedura che, di fatto, probabilmente chiuderà la loro esperienza nel M5S. La parola spetta ora al popolo del web. I quattro erano stati presi di mira nel blog di Beppe Grillo, all'indomani, delle critiche al comportamento dell’ex comico nell'ormai noto faccia a faccia con il neo primo ministro Matteo Renzi durante le consultazioni.

Per quanto il voto dell'assemblea fosse scontato, alla fine le sorprese non sono mancate. A partire dalla presenza in assemblea degli stessi quattro "dissidenti". Orellana, Campanella, Battista e Bocchino in un primo momento avevano lasciato intendere che non avrebbero partecipato, poi però hanno deciso di affrontare "il processo", come lo hanno definito loro stessi, e difendersi. Altro colpo di scena lo ha riservato lo svolgimento dello stesso ‘processo'. La trasmissione in streaming  ha permesso di capire le spaccature interne al movimento in merito alla questione: tra chi sostiene che non via stata alcuna violazione da parte dei quattro senatori del codice di comportamento stellato e chi ritiene che l'atteggiamento dei quattro sia continuamente in dissenso con la linea ‘grillina'. In forte dissenso con questa posizione Alessio Tacconi che in pratica ha chiesto di essere considerato anch'egli un "dissidenti" e, quindi, essere valutato di conseguenze dalla Rete.

Aggiornamento –  Arriva la risposta dei 4 senatori, affidata ad un video:

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Poi Beppe Grillo indice le votazioni e spiega perché i quattro andrebbero cacciati:

"Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male, i parlamentari del M5S hanno fatto un'assemblea congiunta decidendo l’espulsione dei suddetti senatori. A me dispiace, perché in fondo non c’è niente di drammatico, però non sono più in sintonia con il MoVimento: "fate alleanze … perché non ha fatto alleanze con Letta … perché non fate". Tutte persone che sul palco quando c’ero io dicevano esattamente il contrario, dicevano: "a casa tutti", facevano degli olà che fulminavano. Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello. Non capisco le motivazioni ideologiche: "Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio". Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche.

Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo. Daremo il sangue per le europee. Daremo il sangue sulle strade: molti di voi andranno sui palchi di tutti i comuni. 4 mila comuni e due regioni vanno alle elezioni, abbiamo le europee. Non ci possiamo permettere ancora di parlare di gente che bisbiglia ai giornali, dopo 5 minuti che hai parlato sei sul giornale con il titolone. Basta queste cose qui, se vogliono fare un partito con il Corriere, la Repubblica, Libero e l’Unità se lo facciano… e i talk show… che vadano pure ai talk show!

Avranno adesso una grande trasparenza sui media, benissimo! E attraverso loro i media arriveranno forse a scalare ancora qualche posizione sulla libertà di stampa, siamo al settantesimo e magari con loro andremo al settantunesimo.

Noi andiamo avanti, con cuore. Coraggio e vinceremo!

Grazie a tutti." Beppe Grillo

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