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M5s, rimborsi restituiti in parte per 10 parlamentari: con detrazioni ripresa parte donazione

Dieci parlamentari del M5s si sarebbero fatti restituire parte della loro donazione per il Fondo di ammortamento dei titoli di Stato attraverso la dichiarazione dei redditi, essendo contributi detraibili al 19%.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo rimborsopoli, emerge un nuovo caso riguardante i rimborsi parlamentari degli esponenti del M5s destinati al Fondo di ammortamento dei titoli di Stato. Un’inchiesta di Repubblica, infatti, evidenzia come i bonifici di dieci parlamentari, quattro anni fa, siano stati sì effettuati, ma poi scaricati dal 730, almeno in parte, con una procedura legale ma che permette di abbattere le imposte da pagare, potendo così riprendere una quota di quanto donato.

Così hanno avuto rimborsi per 22.359 euro, secondo quanto spiega ancora Flavio Bini su la Repubblica. Tra i nomi fatti dal giornale romano ci sono anche quelli di Barbara Lezzi, Vito Crimi e Vincenzo Caso. Quest’ultimo ammette: “Ci aveva pensato la mia assistente, mi ricordo che mi disse che c’era la possibilità di portare in detrazione queste spese e l’ho fatto. Poi mi sono reso conto che non era il caso di farlo, non era una cosa correttissima. Mi dispiace”.

La vicenda risale ai primi mesi di legislatura: i parlamentari M5s versavano i rimborsi sul fondo di ammortamento dei titoli di Stato e non ancora sul Fondo per il microcredito, come avvenuto nei mesi e negli anni successivi. Sul primo fondo arrivò più di un milione e mezzo di euro, come reso noto nel Restitution day del luglio 2013. Poi, nella dichiarazione relativa a quell’anno, sei senatori e quattro deputati hanno inserito quanto versato in modo da poter accedere a uno sconto fiscale. I contributi versati sul fondo di ammortamento sono detraibili al 19%.

I nomi dei parlamentari sono anche altri: c’è il senatore Vito Petrocelli (che ha dichiarato versamenti per 37mila euro), i deputati Vincenzo Caso, Luigi Gaetti, e ancora: Lezzi, Crimi, Businarolo, D’Uva, Ferraresi, Moronese, e anche Carlo Martelli, coinvolto anche nel caso rimborsopoli scoppiato dopo alcuni servizi della trasmissione di Mediaset Le Iene.

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