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M5s-Pd, tanti i temi su cui un accordo c’è già: ma sui punti cruciali incompatibilità totale

Un accordo tra M5s e Pd è possibile? Uno studio della società Reti confronta i due programmi ed evidenzia come ci sia convergenza sulla maggior parte dei temi, ma sugli argomenti centrali per entrambi l’incompatibilità è totale.
A cura di Stefano Rizzuti
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La strada per l'accordo tra centrodestra e MoVimento 5 Stelle è sempre più in salita e negli ultimi giorni si è tornati a parlare della possibilità che Luigi Di Maio apra un dialogo con il Partito Democratico, sulla base di un contratto alla tedesca. Un’intesa che si dovrebbe trovare sui punti programmatici dei due partiti. Reti, una società di lobbying, public affairs e comunicazione, ha realizzato uno studio nel quale mette a confronto i 100 punti realizzati nella scorsa legislatura dal Pd e rivendicati in campagna elettorale, e i 20 punti su cui si basa il programma pentastellato.

La domanda da cui parte il report è: cosa ne sarebbe delle riforme e delle leggi volute dal Pd? E ci può davvero essere un accordo programmatico dalle due parti? La risposta fornita dallo studio è in parte positiva. Sui 100 punti del Pd, solo 15 proposte sono completamente incompatibili con quelle del M5s. Su 61 invece c’è una buona compatibilità, sulle altre un negoziato è possibile, la distanza non sarebbe poi così tanta sugli altri temi. Il vero problema, però, è che i due partiti hanno visioni completamente opposte sui temi principali, quelli su cui il Pd ha basato i suoi cinque anni di governo e il MoVimento la sua campagna elettorale: Jobs Act, Buona Scuola, Europa, giustizia.

I temi su cui c’è compatibilità tra Pd e M5s

Un eventuale contratto alla tedesca tra M5s e Pd si potrebbe fare a partire da alcuni temi, su tutti quello fiscale. Concordanza di idee sul portale web, sulla dichiarazione dei redditi precompilata, sulla no tax area e anche – da pochi mesi – sugli 80 euro che tempo fa furono tanto criticati. Condivisione di opinioni anche sul contrasto al caporalato, sulla mobilità sostenibile, sugli incentivi per le piste ciclabili, sull’innovazione, sulla banda ultralarga, sui reati ambientali e sulla parità di genere.

Semaforo giallo su vaccini e unioni civili

Il report di Reti mette in evidenza alcuni temi su cui il semaforo metaforico è giallo, ovvero argomenti su cui non c’è un totale accordo ma neanche incompatibilità totale. Un compromesso, quindi, non è da escludere. Tra questi temi ce ne sono molti, però, su cui il M5s ha aspramente criticato il Pd in passato: banche, vaccini, immigrazione. Lo studio sostiene che su alcuni punti come questi o come il finanziamento pubblico ai partiti e le unioni civili un accordo, seppure sembri ancora lontano, è possibile.

I temi su cui c’è incompatibilità totale

Come detto, ci sono pochi temi su cui non c’è alcuna possibilità di convergenza tra quanto fatto dal Pd al governo e le proposte del MoVimento. Semaforo rosso, però, su tante riforme e leggi che sono state il perno della scorsa legislatura. Si parte con l’abolizione del Jobs Act, introdotta dal Pd. Divergenza completa anche sul reddito di cittadinanza, che i dem hanno più volte criticato. I Cinque Stelle vogliono ancora una revisione completa del Dopo di noi, così come vogliono abolire l’alternanza scuola lavoro introdotta dalla Buona scuola. Disaccordo anche sulle questioni europee e sulla giustizia, con i Cinque Stelle che vorrebbero abolire la riforma Orlando. Diversità di visione anche sul canone Rai, sul codice Antimafia e sugli aggiornamenti dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, in materia di sanità.

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