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M5S: “Noi siamo stati gli unici a non fare accordi segreti alle spalle dei cittadini”

Il giorno dopo l’elezione del nuovo capo dello Stato, il M5S rivendica la linearità e la correttezza della propria azione politica. E attacca Renzi e Berlusconi…
A cura di Redazione
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Il giorno dopo l’elezione di Mattarella (e dribblate le polemiche su un post piuttosto strano pubblicato sul blog di Beppe Grillo che in qualche modo parlava di una vittoria grillina nell’elezione del nuovo Capo dello Stato), i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle pubblicano una nota che suona come un manifesto programmatico per il futuro. Nel fare gli auguri al successore di Giorgio Napolitano (“‘augurio più grande è di essere all'altezza del compito difficilissimo che lo aspetta: tenere realmente la schiena dritta di fronte ai colpi di mano che questo governo si appresta a compiere, essere vero Garante della Costituzione, Presidente di tutti e non di una parte soltanto”), i parlamentari 5 Stelle rivendicano infatti il “ruolo di forza di opposizione, di forza del cambiamento vero, che sogna e lavora per dar vita a un'Italia autenticamente diversa” e spiegano di non essersi mai voluti piegare a strategie ed inciuci.

L’azione politica portata avanti, scrivono i 5 Stelle, aveva “il solo obiettivo di contribuire a dare al Paese un Capo dello Stato davvero rappresentativo di tutti e non uno ‘scendiletto' di Renzi”. E in tal senso, attaccano:

Siamo stati gli unici a rifiutare accordi segreti alle spalle dei cittadini, gli unici a fare nomi alla luce del sole e a coinvolgere i cittadini. Di questo siamo fieri, nella certezza che tutto ciò non sia avvenuto invano: le nostre sollecitazioni hanno arginato gli effetti nefasti di un Patto del Nazareno da cui potevano uscire nomi indegni, come ad esempio quello di Giuliano Amato

La scelta di non dialogare va quindi ricondotta unicamente alla volontà di Renzi che “ha chiuso al Movimento 5 Stelle tutte le porte, preferendo a noi il condannato Silvio Berlusconi”. A quel punto la scelta della Rete di votare Imposimato è stata seguita con grande coerenza; anche se non manca qualche considerazione di fondo: “Le liste bloccate hanno generato un Parlamento di nominati ricattati e ricattabili, deputati e senatori che sotto la minaccia del ritorno alle urne, e della perdita di un posticino in lista, abbassano la testa ed eseguono la volontà del capo”. Insomma, chiudono, “se da queste forze politiche fosse arrivato un sussulto di dignità e di coerenza, le cose sarebbero andate diversamente”.

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