M5S, il tribunale accoglie il ricorso dei militanti storici: a rischio l’uso del simbolo alle elezioni
Il tribunale di Genova ha accolto il ricorso presentato da alcuni militanti storici del Movimento 5 Stelle, associati al vecchio movimento costituitosi nel 2009, e ora il procedimento potrebbe creare non pochi problemi al candidato premier Luigi Di Maio, soprattutto in relazione all'utilizzo del simbolo e del nome del Movimento 5 Stelle. A presentare il ricorso per conto degli storici associati sono stati gli avvocati Lorenzo Borré e Alessandro Gazzolo: "Di fatto è come se la prima associazione costituita fosse stata commissariata dal giudice con la nomina del curatore" hanno dichiarato, spiegando il punto cruciale del procedimento. Secondo quanto riportato da Repubblica, "l'avvocato Luigi Cocchi, uno dei più noti amministrativisti di Genova ha appena ricevuto dal facente funzioni del presidente del Tribunale, il giudice Vincenzo Basoli, la nomina a curatore speciale: ‘Sono stato informato poco fa. La legge prevede che in questi casi venga appunto incaricata una figura dal Tribunale. I miei prossimi passi saranno quelli di prendere contatto con i richiedenti per capire le loro intenzioni. Dal poco che ho potuto sapere mi sembra logico supporre che chiederanno di presentare un'istanza di sospensiva per l'utilizzo del simbolo e del nome del M5s'".
In sostanza, alla base dell'accoglimento del ricorso da parte del tribunale di Genova sussisterebbero alcuni elementi relativi alla titolarità del simbolo, del dominio internet e delle liste degli iscritti che non potrebbero passare alla nuova associazione costituita nel 2017. "In particolare, è ravvisabile un conflitto di interessi tra l'associazione M5s del 2009 e il ruolo attuale del fondatore Beppe Grillo, il quale figura come garante del Movimento secondo quanto prevede l'associazione costituitasi nel dicembre 2017. Ma, è l'obiezione degli associati dal 2009, assistiti dall'avvocato Lorenzo Borrè, a disporre del simbolo, del dominio internet e delle liste di iscrizione al M5s dovrebbe essere ancora l'associazione originaria, i cui diritti sarebbero poi stati indebitamente scavalcati con le novità associative intervenute prima nel 2012 e poi nel 2017".
Il Tribunale di Genova sostiene che è "ravvisabile conflitto di interessi ai sensi del secondo comma dell'art. 78 cpc in conseguenza della posizione e qualifica rivestita da Giuseppe Piero Grillo nell'associazione ‘MoVimento 5 Stelle' del 2009 della quale è legale rappresentante, e di cui fanno parte gli odierni ricorrenti, dell'essere anche ‘Capo politico' della prima associazione, dell'essere Garante dell'associazione costituita nel dicembre 2017 e Presidente del Consiglio Amministrativo della associazione del costituita nel 2012″.