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M5S: “Governo continua a non pagare i debiti alle imprese, è un fallimento”

I grillini attaccano sul pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione: “Renzi aveva promesso di azzerarli, ma ha pagato solo 6 miliardi di euro su 61”.
A cura di Redazione
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Qualche mese fa, in sede di discussione della legge di stabilità, il ministro dell’Economia Padoan ribadiva come fosse avviato il percorso per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Si tratta, del resto, di un vecchio cavallo di battaglia della comunicazione del Presidente del Consiglio, che aveva promesso il pagamento totale dei debiti della PA in modo da garantire una boccata d’ossigeno a migliaia di imprese italiane.

Un obiettivo che, secondo un report del Movimento 5 Stelle, sarebbe stato completamente mancato. I parlamentari del Movimento 5 Stelle scrivono sul blog di Beppe Grillo un vero e proprio j’accuse nei confronti del Governo e del Presidente del Consiglio, evidenziando come sia stata corrisposta solo una minima parte delle spettanze alle imprese:

61,1 miliardi di euro. Sono i debiti che al 31 dicembre 2015 la pubblica amministrazione ha accumulato nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi. La stima è del centro studi ImpresaLavoro. Uno stock di debito che il Bomba aveva addirittura promesso di azzerare nel giro di 6 mesi in una celebre puntata di Porta a Porta di inizio 2014. L'ennesima balla. A quel tempo i debiti della Pa verso le imprese ammontavano a circa 67 miliardi. Sono passati due anni e lo stock si è abbassato di 6 miseri miliardi. Le promesse di semplificazione del Governo si sono rivelate la solita presa in giro, e la Pa continua a impiegare in media 4 mesi per pagare i suoi fornitori. Per farsi un'idea del ritardo italiano, basti pensare che la Germania impiega appena due settimane, Danimarca e Regno Unito un mese, e la Francia meno di due. Altro che fatturazione elettronica, trasparenza, e riforme varie. Anche in questo caso il Governo ha miseramente fallito.

Migliaia di imprese italiane chiudono i battenti ogni anno per mancanza di domanda, e tra fallimenti e disoccupati cala anche il gettito imponibile. In queste condizioni, per rispettare il Fiscal Compact c'è una sola soluzione: tagliare i servizi sociali, sanità in primis, e soffocare anche le imprese sopravvissute all'austerità ritardando quanto più possibile la restituzione dei loro crediti. Niente investimenti, niente reddito di cittadinanza. In questo modo l'economia, dopo una lunga caduta verticale, ristagna a livelli di disoccupazione altissimi.

ImpresaLavoro dice che i ritardi della Pa verso le imprese sono costati a queste ultime 5,4 miliardi nel solo 2015. Le imprese creditrici hanno continuo bisogno di liquidità per sostenere l'attività produttiva e, se i soldi della Pa non arrivano, si vedono costrette a contrarre nuovi debiti con le banche per coprire il loro fabbisogno finanziario. La lentezza della Pa condanna le imprese a indebitarsi più di quanto necessario o a fallire, portandosi nel baratro migliaia di lavoratori con le loro famiglie.

In questo momento storico in cui le banche non fanno più finanziamenti a chi ha una buona idea imprenditoriale c'è bisogno di una banca pubblica che dia finanziamenti a chi oggi, famiglia o imprenditore, non ha la possibilità di accedere ad un credito. Come si fa in Francia e in Germania.

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