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Elezioni Regionali 2025

M5s cambia le regole: chi ha già fatto due mandati in Parlamento può candidarsi a presidente di Regione

Il M5s lavora alla definizione delle nuove regole, secondo le indicazioni arrivate dall’assemblea costituente. Oggi il Consiglio nazionale del Movimento si è espresso sulla sulla questione del tetto dei due mandati elettivi nelle istituzioni: stop al divieto di candidatura a sindaco o presidente di Regione per chi ha già svolto due mandati in Parlamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo le decisioni prese dall'Assembea costituente del M5s, voluta da Conte per rinnovare il Movimento, i pentastellati riscrivono le regole. Oltre all'eliminazione del ruolo del Garante, decretato dopo la seconda votazione chiesta proprio dal fondatore Beppe Grillo, all'orientamento progressista della forza politica e al via libera alle alleanze con altri partiti, con la costituente è caduto un altro dei più importanti punti cardinali per il M5s, e cioè il tetto dei due mandati.

Il superamento del limite era stato indicato dal 72% dei votanti che hanno partecipato alla consultazione online, i cui risultati sono stati diffusi alla kermesse Nova. Dopo il primo voto degli iscritti, servirà un ulteriore voto dell'assemblea per dare forma alla regola dei due mandati elettivi, sempre attraverso il meccanismo del voto on line. Sul campo c'erano diverse opzioni: il 79,29% aveva chiesto di consentire la modifica in deroga per la candidatura di sindaco o presidente di regione; per il 67,20% il limite va elevato a tre; per il 54,93% il limite è applicato limitatamente a ciascun livello istituzionale, e ancora per il 70,61% è possibile ricandidarsi dopo una pausa di cinque anni; per il 66,50% il calcolo deve tener conto solo di quelli portati a termine; per il 74,96% dovrebbe esserci la possibilità di deroghe da sottoporre a voto dell'assemblea; infine per il 64,82% si possono eliminare i limiti per il livello comunale.

Cosa ha deciso il Consiglio nazionale del M5s sulla regola dei due mandati

Oggi il Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle ha affrontato ancora la questione del tetto dei due mandati elettivi nelle istituzioni. Nella riunione in streaming presieduta dal leader Giuseppe Conte, i pentastellati hanno assottigliato il ventaglio di proposte arrivate dall'Assemblea costituente sul superamento della loro regola aurea, mantenendo comunque uno sguardo rivolto ale origini, cioè ribadendo il rifiuto del "carrierismo" in politica.

Il presidente Conte ha elencato ai suoi le proposte votate dagli iscritti, secondo quanto emerso dai risultati dell'assemblea costituente dello scorso 24 novembre, e presenterà nei prossimi giorni le ipotesi al Comitato di Garanzia. Il Consiglio nazionale non sarà quindi nuovamente convocato sullo stesso tema, e dopo il disco verde del Comitato di Garanzia, si consulterà ancora la base. L'orientamento emerso oggi è un ok al terzo mandato per chi si vuole candidare a sindaco o a governatore di Regione, indipendentemente quindi dall'avere già due mandati in Parlamento alle spalle: una decisione che di fatto spiana la strada a una candidatura in Campania, nel ‘campo largo' del centrosinistra per le elezioni del 2025, dell'ex presidente della Camera Roberto Fico o dell'ex ministro Sergio Costa.

Conte e i suoi hanno però escluso la possibilità che il limite rimanga per ciascun livello istituzionale. Tradotto: una volta completate due legislature in Parlamento, non ci si potrà per esempio candidare in comune per altri due mandati, e poi in Europa per altri due, saltando in pratica da una istituzione all'altra.

Per quanto riguarda invece il rifiuto del "carrierismo" in politica, è stato stabilito che chi ha fatto due volte il senatore o il deputato non potrà semplicemente spostarsi in un consiglio regionale o comunale. L'unica eccezione è rappresentata dalle cariche monocratiche a elezione diretta come presidente di Regione o sindaco, per le quali varranno gli attuali limiti di legge. E non dovrebbe essere automatico nemmeno il meccanismo della pausa, cioè non basterà aver saltato una legislatura, dopo aver terminato due mandati, prima di un'eventuale ricandidatura.

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