video suggerito
video suggerito

M5s, Beppe Grillo non ci sta e fa ricorso: si voterà di nuovo per l’Assemblea costituente

Beppe Grillo, fondatore e ormai ex garante del Movimento 5 stelle, ha chiesto formalmente che il voto degli iscritti durante l’Assemblea costituente terminata ieri venga ripetuto. È un potere che lo Statuto M5s gli riconosce, proprio in quanto garante. E Giuseppe Conte, denunciando sui social il “sabotaggio” legato ai “capricci” di Grillo, ha annunciato una seconda votazione.
A cura di Luca Pons
32 CONDIVISIONI
Immagine

Beppe Grillo si ribella contro il risultato dell'Assemblea costituente che di fatto lo ha rimosso dal Movimento 5 stelle, votando per cancellare il suo ruolo di garante. Il comico ligure, fondatore del M5s, ha chiesto formalmente che la votazione venga ripetuta. Non è una sparata estemporanea: lo Statuto del Movimento prevede esplicitamente la possibilità che il garante chieda di ripetere un voto, anche se si tratta del voto per eliminarlo. Così, ora potrebbe avere il via una battaglia legale per certificare il risultato che la base pentastellata ha scelto negli scorsi giorni.

Il voto su Beppe Grillo era uno dei più attesi alla Costituente, perché insieme ad altre decisioni-chiave affidate agli iscritti segnava il distanziamento del ‘nuovo' M5s da quello delle origini. È stata anche una delle votazioni più discusse all'interno del Movimento, dato che eliminare il ruolo detenuto dal fondatore sarebbe stata una scelta eclatante da parte degli iscritti.

Cosa chiede Grillo e cosa può succedere ora

Ma ora Grillo non si schiera solamente contro il voto sul garante, ma sull'intera votazione degli iscritti che ha coinvolto 50mila persone. D'altra parte, le regole interne M5s prevedono – all'articolo 10, lettera i – che quando si parla di Statuto e Carta dei valori il garante possa "chiedere la ripetizione della votazione".

Il problema è che se questo secondo voto non raggiunge il quorum, l'intera votazione (inclusa la prima) viene invalidata. Considerando che durante l'Assemblea costituente, preparata per mesi e rilanciata da tutti i vertici del Movimento – oltre che seguita dai giornali – il quorum è arrivato ma non con un margine molto ampio (nel migliore dei casi si è superato di poco il 60%), è plausibile che una seconda votazione non lo raggiungerebbe. In questo modo, formalmente, il ruolo di Grillo resterebbe valido.

Conte annuncia la seconda votazione: "Sabotaggio di Grillo, scegliamo democrazia"

"Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al ‘qui comando io' e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente". Con queste parole dure ha commentato Giuseppe Conte sui social. Che ha annunciato, di fatto, l'intenzione di non proseguire lo scontro sul piano legale e il via libera alla seconda votazione.

"Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno', perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme", ha detto l'ex premier, prima di proseguire: "Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore".

Insomma, ha concluso, "il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo".

Si apre anche la questione del simbolo del Movimento

Poche ore prima della notizia la deputato del Movimento Vittoria Baldino aveva commentato l'ipotesi di un ricorso a Tagadà: "È una facoltà che lo statuto gli attribuisce, statuto che però gli iscritti ci hanno detto che va cambiato", perché quello di "garante effettivamente è un ruolo con dei poteri abnormi. Quindi Beppe ha la facoltà e le prerogative di fare e strafare quello che vuole, ma a un certo punto dovrà prendere atto di quello che la base vuole".

Baldino aveva anche sconsigliato a Grillo di "fare la Democrazia cristiana 2.0, con la battaglia sul simbolo e lo scudo crocia to perché mi sembra davvero una fine ingloriosa". Evidentemente, però, il comico non l'ha ascoltata.

In un video su Facebook, l'ex ministro Danilo Toninelli – vicino a Grillo – ha commentato: "Ci sarà una nuova votazione che necessiterà del quorum e non è detto che venga raggiunto. E poi dopo ci sarà anche un’azione legale in cui il legittimo proprietario del simbolo farà valere la propria posizione e si riprenderà il simbolo. Il sogno è stato calpestato ma non è definitivamente morto".

Anche l'amico e commercialista di Grillo, Enrico Maria Nadasi, contattato da Adnkronos ha commentato: "È opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, ‘Oz con i 22 mandati', e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi. Beppe ha espresso la volontà di rivolere il simbolo indietro e di estinguerlo. Lo metteremo in un museo: faremo un museo dei simboli politici e ci sarà anche quello del Movimento".

32 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views